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Aumento tassi d’interesse della FED? Anche domani….

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L’inflazione USA al 7,5%, con anche una Core, legata alle dinamiche interne e salariali, al 6% che non si vedeva dagli anni ottanta, sta  seminando un discreto panico negli USA. Tutti ritengono ormai che la FOMC, Federal Reserve Open Market Committee, l’organo di governo monetario della Banca Centrale USA, interverrà presto, ma quanto presto? Gli operatori pensano questo avverrà alla riunione di Marzo, con gli operatori che hanno scommesso al  100% di un aumento del tasso di 50 punti base prima di correggere leggermente, ritenendo probabili fino a sei aumenti di tassi nel 2022!!!

Questa fretta nell’aumento dei tassi di è nel contratti  sui fondi Fed di febbraio che è salito a 13 punti base, ponendo uno spread di 5 punti base rispetto al tasso effettivo dei fondi Fed dello 0,08%. L’attesa di aumento è tale che si ripercuote perfino sui contratti basati su interessi FED più bassi.

Perché questo fatto è interessante? Perché il contratto di febbraio scade il 28 febbraio, più di due settimane prima della decisione del 16 marzo del FOMC. Ciò significa che qualcuno si sta preparando per un rialzo del tasso intermedio, perfino prima di marzo e della riunione del FOMC! E inserendo i numeri, i 13 punti base del contratto di febbraio significano che ora c’è una probabilità del 30% di un aumento del tasso di emergenza.

Impossibile? Non secondo Tim Duy, osservatore della Fed e stratega di SGH Macro, che scrive che “non sarebbe sorpreso da una mossa che si incontra domani venerdì o lunedì. Lo so, questo è pazzesco e aggressivo”.

Aggressivo? sì. Pazzo? forse – dopotutto la Fed sta ancora acquistando obbligazioni nell’ambito del suo QE in corso che dovrebbe concludersi tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.

In altre parole, potremmo presto affrontare il paradosso monetario dell’aumento dei tassi della Fed anche  la Fed stia ancora allentando la politica monetaria attraverso il QE. Senza contare che la Fed inasprirebbe le condizioni monetarie per contenere l’inflazione che è quasi interamente guidata dall’offerta di beni  su cui la Fed non ha alcun controllo.

Ovviamente, la Fed ha fatto cose più folli, come fermare l’intero mercato delle obbligazioni societarie e nazionalizzarlo di fatto durante il picco della crisi del covid. Quindi, anche se non sappiamo se le probabilità del 30% di un aumento del tasso di emergenza siano accurate , vedremo ,tra oggi e martedì pomeriggio se queste previsioni saranno realtà.


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