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Attacchi Hacker: colpiti ancora i porti petroliferi del Nord Europa
Dopo la società tedesca Oiltanking gli haker hanno colpito diverse altre infrastrutture petrolifere dei porti del Nord Europa. Le operazioni presso i terminali petroliferi di alcuni dei più grandi porti dell’Europa nord-occidentale sono state interrotte da un attacco informatico su larga scala, ha riferito giovedì l’AFP .
Anversa in Belgio, il secondo porto più grande d’Europa,. Rotterdam, il primo, e il principale porto tedesco di Amburgo sono stati tra quelli presi di mira dall’attacco informatico.
“C’è stato un attacco informatico a vari terminali, alcuni terminali sono stati interrotti”, ha detto all’AFP Jelle Vreeman, un broker senior presso Riverlake, con sede a Rotterdam.
“Il loro software è stato dirottato e non possono elaborare i carichi delle chiatte. Fondamentalmente, il sistema operativo è inattivo”, ha aggiunto Vreeman.
Con i sistemi inattivi, i terminal petroliferi non sono in grado di elaborare navi cisterna e chiatte che scaricano petrolio e prodotti petroliferi.
La tedesca Amburgo e almeno altri sei terminal petroliferi nei Paesi Bassi e in Belgio sembrano essere stati colpiti dall’attacco informatico, secondo quanto riportato da Euronews e AFP.
I sistemi informatici aziendali sono interessati dal principale hub commerciale di petrolio Amsterdam-Rotterdam-Anversa, che sembra essere una delle principali vittime dell’attacco informatico.
La Germania sta indagando su un attacco informatico che ha preso di mira le strutture petrolifere in quello che potrebbe essere un possibile attacco ransomware, hanno detto i pubblici ministeri all’AFP. Europol, l’agenzia di polizia dell’UE, si è offerta di aiutare le autorità tedesche nelle indagini. Dal alcune fonti sembra che dietro vi sia lo stesso gruppo BlackCat responsabile, lo scorso anno, dell’attacco alla Colonial pipeline statunitense. L’attacco non sarebbe direttamente collegato alla Russia, ma potrebbe aver trovato una delle proprie istigazioni dall’attuale situazione internazionale.
L’interruzione delle operazioni dei terminal petroliferi nei principali porti dell’Europa nord-occidentale arriva pochi giorni dopo che un attacco informatico a un’azienda tedesca di stoccaggio e logistica di petrolio ha interrotto le catene di approvvigionamento di carburante in Germania, dove la Shell è stata costretta a reindirizzare la fornitura verso depositi alternativi.
Comunque le infrastrutture energetiche dell’Europa occidentale si rivelano sempre più deboli e perforabili dagli attacchi informatici, mettendo tutto il sistema in pericolo.
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