Seguici su

Attualità

ASTRAZENECA CONSEGNERA’ IL 60% DI VACCINI IN MENO. ENNESIMO FALLIMENTO DELLA COMMISSIONE, DI ARCURI e delle classi dirigenti degli ultimi 25 anni

Pubblicato

il

 

Tutta la politica vaccina dell UE, tutta la sua programmazione, tutte le fandonie che ci hanno raccontato per mesi sulla capacità di programmazione e di produzione di Bruxelles e delle aziende del Big Pharma cadono come un castello di carte. AtrsaZeneca annuncia che non sarà in grado di consegnare il 60% dei vaccini promessi nel primo trimestre 2021: invece di 80 milioni saranno consegnati 31 milioni, generando, come dice la BBC , “Ampia insoddisfazione” nei settori di Bruxelles, e mandando a ramengo tutta la programmazione fatta sia a livello europeo sia, in Italia,  a livello nazionale. La causa pare identificata nel “Insufficiente livello produttivo in uno stabilimento dell’unione”, gettando un’ombra sia sull’attività di programmazione di Astra Zenaca, sia sul controllo operativo condotto dai tecnici dell’Unione che, evidentemente, hanno regalato un’enorme commessa a una società non in grado di soddisfarla. Tra l’altro, curiosamente, Astra Zaneca sta concludendo accordi e facendo consegne a diversi paesi, da Pakistan a Corea: i grandi mediatori di Bruxelles e di Roma si sono fatti prendere in giro?

Arcuri, Speranza e Conte hanno messo tutte le uova  vaccinali italiane nelle mani della Commissione che ha “Prenotato 2 miliardi di vaccini”. Peccato che, come tutte le promesse della Von Der Leyen, siano solo esistenti sulla carta, e, nella realtà non suffragate da nessuna reale auditing sulle attività svolte da queste grandi società. Nessuno ha controllato la qualità dei cicli produttivi (Pfizer), nessuno ha controllato gli stabilimenti (AstraZeneca), nessuno ha controllato le tempistiche di realizzazione (Sanofi), con il risultato di mettere la vita delle persone nelle mani del caso, o del caos.

La prima a comprendere il problema è stata la signora Merkel che ha chiesto (e sta ottenendo), l’omologazione del vaccino russo Sputnik V del Gamaleya institute, ma ora si guarda anche ai vaccini cinesi. Nessuno sta facendo in Europa quello che, in tempo di guerra, si sarebbe fatto in modo rapidissimo: un censimento delle industrie con strutture tecnologiche adeguate alla produzione dei vaccini e non ancora impiegate. Una attività ispettiva che buoni team potrebbero svolgere in una settimana, ma che viene ignorata. Di chi è la responsabilità per l’Italia? Vi do un suggerimento: guardate alla protezione civile e a chi la dirige. Possiamo però capirlo: si tratta di attività che non generano laute intermediazioni, come le mascherine.

Terminiamo sottolineando la fallimentare politica seguita da Prodi in poi, con folli privatizzazioni che ci hanno reso indifesi contro qualsiasi evento esterno. Fino agli anni ’90 esisteva la società Antonio Sclavo di Siena, di proprietà pubblica e specializzata nella produzione di vaccini. però questo gioiello doveva essere privatizzato e sacrificato sull’altare dell’Euro. Dopo una serie di cessioni è ora della GSK, che non si è dedicata ai vaccini Covid. Senza Prodi e successori avremmo ora la soluzione in tasca.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito