Attualità
I TASSI SONO BASSISSIMI, MA LE BANCHE HANNO SOFFERENZE AL 17%. CHE SENSO HANNO I TASSI DI INTERESSE ?
Oggi Banca d’Italia ha piazzato un bel po’ di BTP a 3 , 7 e 30 anni, per un totale di 5,5 miliardi di euro. I rendimenti ottenuti sono stati ridicoli: da uno 0,11 % per i triennali sino ad uno 2,71% per una tranche dei titoli trentennali. Tutto questo è merito del QE della BCE ,che ha inondato il mercato del debito pubblico con fiotti di denaro praticamente a 0 e che quindi ha ucciso il rendimento dei titoli stessi. Se consideriamo che , almeno il teoria, l’obiettivo di inflazione della BCE è il 2% vediamo come chi ha comprato il trentennale prende un premio al rischio etemporare risibile, mentre addirittura chi ha preso il triennale ed il settennale (1,45 %), si è condannato ad avere un rendimento negativo.
Ora le casse dello stato saranno sicuramente contente, ma questa gioia si ripercuote al settore bancario complessivo e sui cittadini ?
Secondo i dati della Banca Mondiale , che non fa altro che riportare i dati della Banca d’Italia, le sofferenze del sistema creditizio italiano sono pari al 17,1%. Riprendendo i dati del Bollettino della Banca d’Italia al 30/9/2015 i tassi di interesse per operazioni di cassa ad attività economiche variano da un minimo del 2,88% (operazioni di cassa nell’Italia nord orientale durata un anno) al un massimo del 5,32% (operazioni di cassa per il meridione).
La situazione n non cambia molto per le famiglie: si passa da un minimo del 2,13% per i mutui di famiglie residenti nell’Italia nord occidentale (oltre 215.000), a 4,65 % delle medesime operazioni per l’Italia insulare, con una punta del 5,03% per i piccoli mutui nelle Isole.
Il QE si ripercuote quindi in modo minimo sulle aziende e sulle famiglie, per le quali il problema rimane la capacità di far fronte agli impegni. Da dicembre pare che la BCE voglia allargare i propri finanziamenti acquistando titoli delle amministrazioni locali. Purtroppo questo cambierà ben poco nella vita dei cittadini. Come indica chiaramente il valore delle sofferenze, che a sua volta influenza i rendimenti reali applicati, il dramma per cittadini ed a aziende italiane è l’incapacità reddituale per far fronte agli interessi. In poche parole gli italiani guadagnano troppo poco per poter far fronte a qualsiasi impegno finanziario. La BCE dovrebbe mandare i soldi direttamente a casa dei italiani, ma mi sa che, per quanto draghi abbia buona volontà, non potrà mai fare questa operazione…
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