“Con questo atteggiamento condiscendente, gli ucraini si sono sentiti inconsciamente ricordati degli orrori dell’occupazione nazista, quando gli ucraini erano trattati come subumani“, parole che rimandano all’occupazione nazista nella Seconda Guerra mondiale. Inoltre l’ambasciatore ha parlato di “arroganza e megalomania tedesca, con cui uno dei vertici della Bundeswehr sogna una santa alleanza con il criminale di guerra Putin e una moderna crociata tedesco-russa contro la Cina“.
Effettivamente la politica estera tedesca sul tema è stata vista da molti come duplice e poco affidabile: del resto avere la SPD al governo in Germania significa avere la fetta della politica tedesca che fa affari con Putin e che, quindi, cerca di non irritarlo eccessivamente. Il problema è che non puoi fare proclami ovunque a favore dell’Ucraina, anche a Bruxelles, e poi mettere i bastoni fra le ruote agli alleati più decisi a intervenire. Da tempo parliamo della duplicità tedesca, di come Berlino sia un membro della NATO affidabile quanto, se non meno, di Ankara. Questa non è una critica alla scelte politiche di Berlino, che possono essere anche comprensibili e in parte condivisibili, ma bisognerebbe farle in modo aperto. Scholz dovrebbe dire apertamente che non è d’accordo con la politica NATO in Ucraina e far partire una seria discussione sulla materia, altrimenti la Germania sarà solo l’ennesimo anello debole di un’alleanza che ogni giorno appare meno sensata.