Economia
Il “Miracolo” di Milei: l’Argentina riparte con un boom record delle auto. E l’Italia guarda
Le riforme di Javier Milei portano i primi frutti: l’Argentina vive un boom storico delle vendite di auto usate, l’inflazione crolla e il PIL cresce. Un’analisi della ripresa economica argentina.

La ripresa economica argentina sta dando i suoi frutti, con un impatto evidente sui consumi e sul mercato del credito, che sta trainando un boom senza precedenti nel settore automobilistico, in particolare quello dell’usato. Quindi un successo notevole, anche se a metà.
Grazie alle riforme di Javier Milei, l’economia mostra segnali di vitalità, con il mercato delle auto usate che ha raggiunto livelli record nella prima metà del 2025, superando i dati dal 1995.
Questo successo riflette il miglioramento dei fondamentali macroeconomici e la riattivazione del credito, pilastri della strategia di Milei.
Un Mercato Automobilistico in Crescita
Secondo la Camera di Commercio Automobilistica (CCA), tra gennaio e giugno 2025 sono state vendute 918.404 auto usate, con un aumento del 24,2% rispetto alle 739.398 unità del 2024. È il miglior inizio d’anno dal 1995, quando iniziarono le registrazioni ufficiali.
Anche giugno si è distinto, con 143.191 transazioni (+15,6% annuo), il miglior risultato decennale per il mese. Questo boom è alimentato dalla crescita dei salari reali, che superano l’inflazione, e dalla ripresa del credito, che sta rafforzando il potere d’acquisto delle famiglie. Sebbene la quota di acquisti a credito resti ancora limitata, i segnali di ripresa sono incoraggianti, offrendo speranza a un settore in crisi da anni.
Il Ruolo delle Riforme di Milei
Il successo economico deriva dalle politiche di Milei. L’austerità, la deregolamentazione dei settori chiave e la “pulizia” del bilancio della banca centrale, eliminando la monetizzazione del deficit, hanno risvegliato il sistema bancario. Il credito in pesos è cresciuto del 117% in termini reali fino a maggio, secondo BBVA, superando la crescita dei depositi. Questa espansione sostiene le vendite di beni durevoli come le auto, mentre una nuova politica monetaria, con tassi stabili e gestione ordinata delle scadenze, favorisce la fiducia. La crescita non è stata ancora tal da portare a un boom delle auto nuove che, comunque, dovrà seguire, perché prima o poi qualcuno dovrà iniziare a comprarle.
L’avanzo primario dello 0,8% del PIL nei primi cinque mesi e l’accordo con il FMI hanno rafforzato la stabilità, attirando capitali e rendendo il mercato dei cambi più flessibile.
Inflazione in Calo e Rimonetizzazione
L’inflazione, un tempo piaga dell’Argentina, è scesa all’1,5% mensile a maggio, il livello più basso dalla pandemia, anche se su base annua sarebbe ancora al 43%. Questo calo inatteso, dopo l’allentamento del cambio ad aprile, rafforza la disinflazione e la rimonetizzazione, con una domanda di pesos guidata da investimenti e consumi, non da inflazione.
BBVA evidenzia come questa stabilità stia consolidando la ripresa, con tassi reali positivi che incoraggiano il risparmio e il credito.
Occupazione e PIL in aumento
La ripresa si riflette anche nell’occupazione e nel PIL. Il PIL è cresciuto dello 0,8% nel primo trimestre 2025 rispetto all’ultimo del 2024, con proiezioni di un +5,5% annuo.
L’intermediazione finanziaria e la produzione di beni, inclusi i veicoli, stanno contribuendo alla domanda, aumentando il PIL pro capite. Questo dinamismo economico, unito a salari reali in crescita e povertà in riduzione, sta rilanciando i consumi, anche se c’è ancora tantissima strada da fare.
Un Modello di Successo?
Il mercato immobiliare, con il ritorno dei mutui, e quello automobilistico, con vendite record, testimoniano l’efficacia delle riforme. La stabilità dei prezzi, la maggiore disponibilità di veicoli e le politiche aggressive dei concessionari amplificano il trend. Alejandro Lamas, segretario della CCA, definisce il primo semestre 2025 “storico”, un risultato mai visto dalle statistiche ufficiali. BBVA parla di una “fase 3” dell’economia argentina, con una crescita su basi solide.
Il problema è che questo risultato ottimo viene dopo un anno di purgatorio, in cui le dure politiche di Milei hanno fatto sentire la loro rigidità sulla popolazione. Il rischio era che il presidente saltasse prima che si sentissero i risultati positivi. Almeno in Argentina questi ci sono stati: in Italia abbiamoa vuto Monti e nessun risultato positivo!
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