Attualità
“Ancora lacrime di coccodrillo !” L’ipocrita pianto della Bonino di Raffaele SALOMONE-MEGNA
Se la Bonino piange per il voto sulla manovra economica approdata in Senato e Napolitano è contrariato, allora devo convenire che il Governo sta andando nella direzione giusta.
Emma Bonino, liberale, liberista, libertaria che siede nel Parlamento ininterrottamente dal 1976, eletta nelle liste del partito radicale transnazionale, poi in quelle del centro destra, poi in quelle del partito democratico ed infine, nell’ultima legislatura, con la compagine +Europa, passando per il gruppo Bilderberg e l’Open Society di Soros, è preoccupata per la democrazia.
Allora, è come dire che il bue chiama cornuto l’asino.
Napolitano e Bonino, assieme a tanti altri, hanno fatto strame della democrazia e delle prerogative del Parlamento italiano ridotto, grazie ad essi, a semplice gabelliere di strutture e potentati stranieri non eletti dal popolo italiano.
Dove erano costoro quando è stato firmato il Fiscal Compact?
Cosa hanno detto quando è stato introdotto il pareggio di bilancio in Costituzione?
E quando il Governo Renzi ha mortificato la scuola italiana con una legge di riforma di un solo articolo e di 212 commi , articolazione pensata per poter mettere la fiducia su di essa ed impedire qualsiasi dibattito in Aula?
Non erano affronti alla democrazia quelli?
Eppure, non hanno fatto niente, non hanno proferito verbo.
Non si è certo Napolitano preoccupato di arrecare un vulnus al Parlamento quando nel giugno del 2011 convocava presso di se Monti per prospettargli il futuro incarico di capo di un nuovo Governo, realizzando così i desideri del duo Merkel-Sarkozy, quando Berlusconi era ancora nel pieno delle sue prerogative ed aveva una maggioranza che lo sosteneva.
Ora però parlano e straparlano, tutelati proprio da quella democrazia che ritengono sia in pericolo, perché gli italiani non hanno votato come auspicato dall’elites di cui sono strumento.
E nessuno trova invece singolare che le leggi di bilancio di uno stato sovrano, prima di essere votate dalle Camere, debbano ricevere il placet preventivo da un organo straniero che non tiene in alcun conto quelle che sono le reali esigenze dei cittadini, ma solamente teorie economiche largamente fallimentari.
Ma i tempi per fortuna cambiano e la storia non è finita, come riteneva nel 1992 Francis Fukuyama, essendo anche reversibile il sistema di sviluppo occidentale basato sulla globalizzazione, che poi si traduce in arretramento economico e sociale dei più a vantaggio di pochi che diventano scandalosamente sempre più ricchi.
Il sistema scricchiola in maniera sinistra e l’Unione Europea non durerà a lungo, poiché fondata su iniquità ed asimmetrie, nonostante le preoccupazioni di re Giorgio e le lacrime della Bonino e, perché no, della Fornero.
Aveva ragione Lenin, quando asseriva che i capitalisti erano così famelici ed avidi che avrebbero venduto anche le corde con cui sarebbero stati impiccati.
A Napolitano ed a Bonino, che pure costano non poco all’erario con le loro laute pensioni (e di questo Boeri non dice nulla ) auguro una lunghissima esistenza in vita, non perché sono cristiano o perché siamo prossimi al Natale e men che meno perché mi stanno a cuore le loro condizioni di salute, ma affinché abbiano tutto il tempo necessario per pentirsi del male fatto agli italiani e vedere il loro distopico progetto travolto dalla storia.
Raffaele SALOMONE-MEGNA
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