Economia
Anche lo Yuan si rafforza fortemente sul dollaro, e crea un problema di Carry Trade
La Cina ha un problema finanziario simile al Giappone, anche se, per ora, in scala minore. Intanto cala anch Shanghai, che perde un 16% dall’inizio dell’anno
Il problema del Carry Trade rischia di non riguardare solo lo Yen giapponese. Lo Yuan cinese è balzato a un massimo di sette mesi rispetto al dollaro lunedì, spinto da uno yen giapponese più forte e dagli investitori che si sono affrettati a liberarsi dei carry trade dei mercati emergenti. L
o yuan onshore ha raggiunto un massimo di 7,1150 per dollaro negli scambi mattutini, il livello più forte dal 2 gennaio. Alle 0400 GMT, lo yuan era aumentato dello 0,48% a 7,1365 rispetto alla chiusura precedente di venerdì. La sua controparte offshore ha seguito il trend di rafforzamento ed è salita ad un massimo di 7,1123 per dollaro, prima di scambiare 7,1317 intorno a mezzogiorno. Comunque ecco il relativo grafico
L’improvviso rialzo delle valute di finanziamento, in particolare dello yen e dello yuan, ha intaccato i carry trade, dopo che i deboli dati sul lavoro degli Stati Uniti alla fine della scorsa settimana hanno alimentato le preoccupazioni per la recessione e le aspettative di un taglio dei tassi più profondo da parte della Federal Reserve.
“I dati statunitensi hanno amplificato il rally obbligazionario post-FOMC e hanno generato una più classica divisione risk on/risk off: le valute a beta più elevato e i popolari longs hanno sottoperformato ulteriormente, mentre i popolari funders sono rimbalzati – alcuni in modo netto, anche contro il dollaro”, hanno detto gli analisti di Barclays in una nota.
Hanno aggiunto che lo yuan ha anche ottenuto un certo sostegno dal rialzo dei tassi d’interesse della Banca del Giappone (BOJ) la scorsa settimana. Prima dell’apertura del mercato, la People’s Bank of China (PBOC) ha fissato il tasso medio, attorno al quale lo yuan è autorizzato a scambiare in una banda del 2%, a 7,1345 per dollaro, 567 pip in più rispetto alla stima di Reuters.
Giappone Vs Cina
La cosa che fa divergere Cina e Giappone è la politica monetaria: la Cina sta seguendo una politica espansiva, anche se moderata, mentre in Giappone sta seguendo un cammino opposto. Comunque i tassi di interesse anche sullo Yuan erano inferiori a quelli praticati sul dollaro, tra l’altro in presenza di quello che, fino a un mese fa, era un indebolimento della moneta cinese.
La fuga dal carry trade in Yuan è in corso, come da quello in Yen, con il rischio che il primo sia perfino più elevato del secondo. La festa non è ancora finita e nei prossimi giorni ne vedremo ancora delle belle. Nel frattempo anche la borsa di Shanghai, il CSI300, ha perso un 1,65%. Niente, se confrontato con il Nikkei225, tanto, se consideriamo che le perdite dall’inizio dell’anno sono bel del 16%.
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