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Anche l’India aumenta l’energia dal carbone. Greta non arriva sino a Nuova Delhi

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La più grande azienda produttrice di energia elettrica dell’India, il gigante statale NTPC Ltd, potrebbe aumentare la sua capacità di produzione di carbone, in quanto dà la priorità alla sicurezza energetica dopo le recenti interruzioni di corrente.

Il piano di eliminazione del carbone deve aspettare e “è troppo presto” per parlarne, ha dichiarato mercoledì il presidente di NTPC, Gurdeep Singh, al summit BloombergNEF di Nuova Delhi.

L’eliminazione del carbone in India “richiederà 2-3 decenni, se non di più”, ha detto il dirigente. Questo rende tutti gli obiettivi ambientali europei inutili, dato che il subcontinente con l’attuale maggiore espansione demografica non ha nessuna intenzione di eliminare il carbone.

“Alla fine della giornata, la prima cosa che dobbiamo considerare è se siamo in grado di fornire energia affidabile e conveniente 24 ore su 24, 7 giorni su 7”, ha detto Singh alla conferenza, come riportato da Bloomberg.

Il carbone è il principale combustibile per la produzione di energia elettrica in India e rappresenta il 70% della produzione totale di elettricità. La quota del carbone nel mix energetico indiano è diminuita nell’ultimo decennio, ma è ancora la fonte principale di elettricità nel Paese. L’anno scorso e all’inizio di quest’anno, la carenza di carbone ha provocato blackout e proteste nel Paese.

Ad esempio, gli Stati indiani del Punjab, Uttar Pradesh e Andhra Pradesh sono stati costretti a blackout in aprile, a causa dell’interruzione delle forniture di energia elettrica dovuta a un forte aumento della domanda per il raffreddamento estivo in un contesto di scarse forniture di carbone. Secondo quanto riportato dai media locali, nella prima metà di aprile la domanda di energia elettrica in India ha raggiunto il massimo da 38 anni a questa parte.

I blackout sono continuati a maggio e giugno, con interruzioni di corrente a Delhi proprio la scorsa settimana, in presenza di temperature molto elevate. In questa situazione la fornitura di energia in modo stabile e continuo diventa non solo una questione di carattere economico, ma anche un fattore di stabilità politica.

Anche la Cina, un’altra grande economia asiatica, deve far fronte a carenze di energia elettrica nonostante l’aumento dell’offerta di carbone nazionale. In questo caso il problema è nelle modialità di programmazione dell’espansione della produzione, in quando i fornitori raggiungono si gli obiettivi statali di estrazione, ma con carbone di qualità e resa energetica molto inferiori.

Proprio come l’India, la Cina sta attualmente dando priorità alla sicurezza energetica e sta sollecitando una maggiore fornitura di carbone nazionale. La Cina deve “prevenire con determinazione le interruzioni di corrente” e aumentare ulteriormente la sua capacità di produzione di carbone, ha dichiarato questa settimana il premier cinese Li Keqiang, mentre un’ondata di calore attraversa la Cina settentrionale e centrale, portando il consumo di energia elettrica a livelli record.

 


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