Attualità
Anche i carri Abrams devono essere “grigliati” in Ucraina contro i droni
I carri Abrams sono stati ritirati dalla prima linea in Ucraina perché troppo vulnerabili, ma ora tornaranno dotati di corazzature aggiuntive, come è successo ai carri di produzione sovietica e russa
In un importante sviluppo in prima linea, sono emerse nuove immagini che mostrano i carri armati M1A1 Abrams Main Battle Tank (MBT) forniti dagli Stati Uniti e utilizzati dalle forze ucraine. Questi carri armati sono equipaggiati con schermi corazzati anti-drone, conosciuti colloquialmente come “gabbie”.
Questa innovazione rappresenta un progresso nella difesa dei carri armati, che arriva circa un mese dopo che sono emerse notizie che le forze ucraine avevano ritirato i carri armati M1A1 dal fronte a causa delle preoccupazioni sulla loro vulnerabilità ai droni kamikaze russi.
I nuovi carri armati Abrams modificati sono dotati di una protezione completa, compresa una corazza reattiva esplosiva (ERA) aggiuntiva. Questi miglioramenti sono stati osservati sempre più spesso sul campo di battaglia.
Le modifiche fanno parte di un’ampia iniziativa del Gruppo Metinvest, con sede in Ucraina, un importante conglomerato siderurgico e minerario, che ha annunciato il lancio di questi nuovi schermi corazzati il 24 maggio.
Secondo il comunicato stampa di Metinvest, l’azienda sta producendo armature anti-drone per l’Abrams e per i carri armati di concezione sovietica, come le famiglie T-64 e T-72 e le serie T-80 e T-90. Tuttavia, l’attuale prova visiva mostra solo il design implementato sull’Abrams.
Questa iniziativa è un segmento della più ampia strategia di produzione bellica “Fronte d’acciaio” di Metinvest, che è stata determinante nel fornire rifugi protetti prefabbricati, corazze e altri materiali essenziali alle forze armate ucraine.
Il comunicato stampa ha evidenziato il meticoloso processo di test che ha preceduto la distribuzione degli schermi d’acciaio alle Forze Armate, notando che sono stati prodotti e consegnati più di 25 sistemi di protezione, di cui sette progettati specificamente per i carri armati M1 Abrams.
Le foto rilasciate da Metinvest ritraggono una vasta gamma di schermi sui carri armati Abrams. Lo schermo principale è montato in cima alla torretta, con schermi aggiuntivi che proteggono la parte anteriore, i lati e la parte posteriore del carro armato. Alcune immagini mostrano anche uno schermo collegato alla parte posteriore dello scafo. Ecco unìimmagine della corazzatura aggiuntiva sulla torretta
Nonostante queste difese, l’abilità degli operatori di droni FPV (First-Person View) nello sfruttare anche piccole fessure rimane una preoccupazione. Oltre agli schermi anti-drone, i carri armati Abrams modificati vantano ulteriori piastrelle ERA (Explosive Reactive Armor) in aggiunta alle piastrelle ARAT (Reactive Armor Tiles) dell’M19 Abrams standard degli Stati Uniti lungo i lati dello scafo.
Le piastrelle Kontakt-1 ERA di progettazione sovietica sono state aggiunte alla parte anteriore di entrambi i lati dello scafo, con interi array applicati alla parte superiore e inferiore della parte anteriore.
Questi progressi rappresentano un passo cruciale per aumentare le capacità difensive dei carri armati Abrams operati dall’Ucraina, offrendo una maggiore protezione contro la crescente minaccia di attacchi di droni sul campo di battaglia.
La Romania diventerà un produttore chiave di munizioni per carri armati Abrams
Secondo il Ministro dell’Economia rumeno Radu Oprea, la Romania vuole diventare il principale produttore di munizioni per i carri armati americani Abrams.
In una recente apparizione al programma LIVE di Digi24 del 24 maggio, Oprea ha illustrato gli ambiziosi piani del Paese per affermarsi come hub chiave per la produzione di munizioni militari.
Oprea ha rivelato che la Romania sta lavorando diligentemente a diversi progetti per trasformare le sue capacità produttive nel settore della difesa. “Ci sono progetti su cui stiamo lavorando da molto tempo, alcuni sono già iniziati, altri si sono già concretizzati attraverso i memorandum firmati”, ha detto.
Oprea ha citato il memorandum firmato con General Dynamics Ordnance and Tactical Systems (GDOTS). Alla firma era presente l’Ambasciatore statunitense Kathleen Kavalec.
La partnership tra l’azienda statale rumena per la difesa, ROMARM, e GDOTS è destinata a trasformare le fabbriche rumene in centri di eccellenza per la produzione di munizioni di grosso calibro, con particolare attenzione ai proiettili da 120 mm e 155 mm.
Queste munizioni saranno prodotte in Romania ed esportate nei Paesi dell’Europa orientale e centrale, oltre che per i carri armati americani Abrams schierati in tutto il mondo.
“Siamo all’avanguardia in questo progetto perché ci abbiamo lavorato molto tempo fa”, ha spiegato Oprea, sottolineando la portata definita del progetto, i requisiti di investimento e la tempistica.
“Vogliamo che la Romania diventi il principale produttore di munizioni per i carri armati Abrams. Abbiamo già avuto l’ispezione degli esperti e si tratta di un progetto a cui lavoriamo da molto tempo; si è concretizzato e conosciamo tutti i passi che dobbiamo compiere”, ha spiegato.
Oprea ha messo in evidenza che verrà realizzata una fabbrica di esplosivi, finanziata dalla UE, che avrà la finalità di fornire la parte esplosiva per i proiettili e che verrà costruita ad hoc per produrre proiettili.
Le mosse strategiche della Romania si allineano con la sua recente acquisizione di hardware militare americano. Nel novembre 2023, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha approvato l’acquisto da parte della Romania di 54 carri armati M1A2 SEPv3 Abrams, per un costo stimato di 2,53 miliardi di dollari. Si tratta di una versione molto più avanzata rispetto a quelle fornite all’Ucraina
I legislatori rumeni hanno dato il via libera a questo acquisto nel maggio 2023, e il costo era stato stimato all’epoca in circa 1 miliardo di euro (1,1 miliardi di dollari).
Con questi sviluppi, la Romania si è posizionata come un attore chiave nell’infrastruttura di difesa della NATO e come fornitore centrale di munizioni critiche per uno dei carri armati principali più avanzati del mondo.
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