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Amy Coney Barrett confermata alla Corte Suprema. I Democratici «schiumano» rabbia

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Alla fine i democratici, pur con 100 lamentele , non ci sono riusciti, e Amy Coney Barrett è stata confermata dal Senato degli Stati Uniti come 115imo “Justice”, giudice della Corte Suprema USA. Con la su nomina la Corte Suprema ha una maggioranza piuttosto netta, di 6 a 3, a favore  di un visione conservatrice della società e dell’applicazione della giustizia.

Una vittoria di Trump e, soprattutto, un’indicazione di solidità del partito repubblicano, maggioritario, ma di poco, al Senato. Sarebbe stato facile “Convertire” un paio di senatori e bloccare la sua nomina, tanto più che inizialmente un paio di repubblicani si era detta sensibile alle parole dei dem. Ora sul lato sinistro non è rimasta che una rabbi schiumante che trapela dalle parole del Democratico Schumer:

“Potete vincere questo voto e Amy Coney Barrett potrebbe diventare un giudice della Corte Suprema. Ma non riavrai mai, mai indietro la tua credibilità”.

Invece quando le nomine erano fatte dai democratici c’era credibilità e la risposta dei repubblicani è stata chiara e secca: se il popolo ci ha dato la fiducia al Senato noi la usiamo per fare le nomine. Fatta questa premessa ora l’ala più estrema dei Democratici vuole modificare la Corte Suprema  aumentando il numero dei giudici e quindi sconvolgendo le nomine fatte dai repubblicani. Vediamo la posizione della Alexandra Ocasio Cortez subito seguita da un’altra estremista Ilhan Omar.

Il problema è che con questa reazione si mette in ballo un potere definito dalla Costituzione USA: infatti è questa a definire i poteri del Senato nella conferma dei giudici della Corte Suprema, e prendersela con questa decisione come se fosse illegittima ed illegale significa prendersela, direttamente, con la Costituzione Americana e quindi contestare la legittimità del potere. Un rischio enorme per gli USA.


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