Seguici su

Economia

America Latina: la sorprendente rinascita delle Borse del Sud che supera lo scetticismo globale

L’alba del 2025 segna una svolta inaspettata per i mercati emergenti. Mentre per anni gli investitori hanno guardato a queste piazze con un misto di speranza e delusione, oggi l’America Latina emerge come protagonista di una riscossa spettacolare, attirando nuovamente i capitali internazionali con performance sbalorditive.

Pubblicato

il

Per anni, investire nelle azioni dei mercati emergenti è stata una storia di potenziale promettente e risultati altalenanti. Tuttavia, il 2025 ha portato con sé un contesto in cui gli investitori stanno iniziando a guardare di nuovo “a sud” con un rinnovato mix di scetticismo e curiosità. E in questo scenario, l’America Latina si sta distinguendo come una destinazione strategica per la diversificazione dei portafogli in un momento di transizione macroeconomica globale.

Fino alla fine di luglio di quest’anno, i principali indici azionari di paesi come Brasile, Messico, Colombia e Cile hanno registrato performance straordinarie in euro, mettendo a segno guadagni sorprendenti in un clima ancora dominato dall’incertezza sulle politiche tariffarie e dalla debolezza del dollaro.

L’indice MSCI Emerging Markets Latin America ha accumulato un rendimento del 6,32%, ma sono i benchmark locali a mostrare i dati più impressionanti:

Questa ripresa è coincisa con una maggiore stabilità dei tassi di cambio, cicli monetari più maturi rispetto alle economie sviluppate e un contesto esterno che offre notevoli vantaggi.

Colcap , indice azionario Colombia, (fonte Tradingeconomics)

Oltre i Grandi Mercati: La Strategia delle Banche Centrali Latine

Per molti gestori globali, questo scenario apre una finestra di opportunità in aree geografiche rimaste finora ai margini. In America Latina, diverse banche centrali hanno agito con tempestività di fronte all’inflazione post-pandemica, avviando i cicli di rialzo dei tassi di interesse prima della Federal Reserve e della BCE. Questa mossa riflette la storica abitudine dei paesi del sud a gestire con polso fermo la crescita dei prezzi.

Ciò ha permesso alle curve dei rendimenti locali di avanzare, creando condizioni favorevoli per gli asset a rischio. Questo miglioramento si riflette ora sui mercati azionari, con performance che superano quelle di molte economie emergenti asiatiche. A fine luglio, mentre il CSI 300 cinese accumulava un calo del 6% e il Nifty 50 indiano scendeva del 6,9%, l’America Latina mostrava una crescita solida e costante, con la sola eccezione del KOSPI sudcoreano che si è distinto con un rialzo del 30,2%.

Indice KOSPI da Tradingeconomics

Fattori strutturali: non è solo Macroeconomia

Oltre al ciclo economico, sono i fattori strutturali a spiegare questo rinnovato interesse.

“L’America Latina continua a essere una regione con una forte presenza nelle materie prime, nell’energia e nell’alimentazione, settori che stanno guadagnando valore in un mondo alla ricerca di catene di approvvigionamento più resilienti.”

La riconfigurazione geopolitica e commerciale conferisce a questi asset un ruolo strategico che va oltre la loro volatilità intrinseca.

Allo stesso tempo, alcuni Paesi, in particolare il Messico, stanno beneficiando del fenomeno del nearshoring (delocalizzazione industriale di prossimità), sfruttando la vicinanza agli Stati Uniti e una solida rete di accordi commerciali. Questa tendenza si traduce in investimenti diretti esteri, creazione di posti di lavoro e un impulso significativo ai consumi interni, anche se, ovviamente, è recentemente messa in dubbio dalla politica dei dazi di Trump.

Tuttavia, i rischi persistono: scarsa profondità dei mercati, incertezza politica e debolezze istituzionali sono elementi connaturati al panorama. Per questo, chi investe nella regione tende a farlo con una visione a medio-lungo termine, accettando la volatilità in cambio di un premio al rischio che, se gestito correttamente, può generare valore.

Il ruolo chiave del Dollaro

In questo scenario, l’andamento del dollaro è un fattore cruciale. Nel 2025, il biglietto verde ha perso terreno rispetto alle principali valute latinoamericane, anche a causa delle aspettative di tagli dei tassi negli Stati Uniti.

“A fine luglio, il peso messicano e il real brasiliano si erano apprezzati del 9,34%. Nello stesso periodo, l’indice DXY, che misura la forza del dollaro, ha registrato un calo del 7,9%.”

Un dollaro più debole ha un duplice effetto positivo: migliora la redditività degli investimenti in valuta locale per gli operatori esteri e riduce il costo del finanziamento in dollari per aziende e governi della regione.

Una Strategia Selettiva e Sfumata

Naturalmente, la regione non è omogenea. Il Brasile ha compiuto passi avanti verso l’equilibrio fiscale, il Messico si consolida come hub industriale, mentre altri paesi, come il Cile con le sue elezioni o la Colombia con il recente declassamento del rating da parte di Moody’s, affrontano sfide specifiche.

Pertanto, più che una scommessa indiscriminata,si tratta di una scelta ragionata, da valutare caso per caso, settori con vantaggi strutturali e aziende ben posizionate.

Quindi ritorna il Sud America?

L’America Latina del 2025 non è la stessa regione che molti investitori avevano abbandonato. In un contesto globale frammentato e alla ricerca di nuove fonti di rendimento, guardare a sud non è più solo un’opzione, ma una necessità strategica per diversificare e anticipare i futuri cicli di crescita. La chiave, come sempre, è distinguere il rumore di fondo dalle tendenze reali, con un approccio rigoroso, informato e paziente.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento