Attualità
ALLE ORIGINI INDUSTRIALI DELLA CRISI DELLE BANCHE. UN SETTORE ORMAI SUPERATO
Il fallimento delle quattro piccole banche del centro Italia ha riportato al centro dell’attenzione il sistema creditizio. Si è parlato di malaffare, malagestione, corruzione, di amministratori ladri e truffaldini, di connivenze politiche. Tutte cose desolatamente vere. ma siamo sicuro che le difficoltà del sistema bancario non vadano oltre la moralità dei singoli, ed abbiano anche origini più profonde, strutturali, nel settore creditizio ? Unicredit annuncia 18600 esuberi in tutto il mondo. Deutsch Bank 15.000, Barclays dovrebbe tagliare 30 mila posti in tutto il mondo, ed altre migliaia di esuberi sono annunciati in po’ in tutto il sistema finanziario. In totale si calcolano in oltre 100.000 i licenziamenti di bancari in corso in tutto il mondo.
In realtà è proprio il settore creditizio come “Industria”, come noi lo conosciamo, ad essere minacciato nei propri margini e potenzialmente avviato al declino, il tutto inoltre in un momento in cui bassi tassi o tassi negativi rendono estremamente complessa la naturale creazione del margine di intermediazione.
La scorsa settimana Antony Jenkins, ex CEO di Barclays, ha tenuto una conferenza in cui ha esplicato il risultato della sua indagine. sul futuro del sistema bancario. Secondo l’esperto il settore è destinato a vedere i propri margini ridursi del 50% in generale, con punte del 60% per certi servizi, e rimarranno come semplici “Fornitori di capitali in un mercato ad alta regolazione e bassi profitti”, vedendo invece scemare molte delle altre opportunità di utile proveniente da servizi collaterali sinora parte del “Prodotto banca”. Jenkins ha parlato di “Uberizzazione del sistema bancario” intendo con questo lo smantellamento delle sue strutture gerarchiche verticale e dei suoi servizi, verso un mondo molto più orientato all’incontro puntuale e singolo della domanda e dell’offerta.
Chi è il nemico del settore bancario ? E’ la “Financial technology”, meglio conosciuta come “Fintech”.
Sta sorgendo una generazione di start up tecnologiche che è in grado di offrire servizi come Servizi di incasso e pagamento, concessione del credito e gestione dei risparmi.
Si possono fare esempi come www.lendingclub.com o in Italia www.smartika.it per quanto riguarda i prestiti online peer to peer, un mondo che amministra 180 miliardi di dollari in tutto il mondo, http://www.squareup.com e http://www.chatandcash.it in Italia, per i sistemi di pagamento, e siti come nutmeg.com per la consulenza finanziaria. Tutti questi servizi a basso o bassissimo costo per l’utilizzatore sono delle sfide fortissime per i sistemi finanziari che faticano ad integrare ed ad offrirli in modo competitivo ai propri clienti.
Questi sistemi alternativi si stanno sviluppando con un tasso più che lineare a causa di due fattori di accelerazione, oltre all’ovvio progresso tecnologico:
- con la crisi del 2008 la gente ha perso fiducia nel sistema finanziario tradizionale ed è andata alla ricerca di soluzioni alternative ad alta tecnologia;
- il costo di sviluppo di un servizio tecnologico o una app di carattere finanziario è calato in modo esponenziale da 50 milioni a poche migliaia di dollari.
Aggiungiamo che gli esuberi nelle banche internazionali hanno liberato anche molte menti sveglie e ben a conoscenza del mondo finanziario, in grado di ideare servizi innovativi che vanno incontro alle esigenze della clientela.
Ormai nel settore non ci si può più aspettare uno sviluppo lineare e questo vale sia per le aziende sia per le carriere manageriali, che devono essere sempre più pronti a scalini ed a vicoli ciechi, nella ricerca ormai continua di nuovi ambiti e nuove tecnologie. Le grandi banche più dinamiche ed intelligenti stanno muovendosi: ad esempio Goldman Sachs ha ormai 1/3 dei propri dipendenti composta da ingegneri informatici che stanno sviluppando la piattaforma Symphony di peer to peer lending, e Barclays sta sviluppando un innovativo sistema di pagamento basato sul blockchain. Però si tratta di poco più di eccezioni, mentre le altre banche hanno come soluzione esclusivamente il muoversi verso il pericoloso mare magnum degli impieghi ad alto rischio.
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