Attualità
ALITALIA? APPESA AD UN FILO. Persi anni per poi magari chiudere e liquidare
L’Agenzia stampa Nova ha avuto un assaggio del prossimo “Decreto Agosto”, lo strumento di governo emergenziale, ormai diventato normale, utilizzato dal governo semi-democratico attuale. Il contenuto è quello che leggete qui di seguito:
“in assenza della favorevole valutazione della Commissione europea sul piano, la società è posta in liquidazione“. “in sede di prima applicazione della presente disposizione, è autorizzata la costituzione della società ai soli fini dell’elaborazione del piano industriale. Il capitale sociale iniziale è determinato in 10 milioni di euro. Il piano industriale di sviluppo e ampliamento dell’offerta, che include strategie strutturali di prodotto, è approvato dal Consiglio di amministrazione entro trenta giorni dalla costituzione della società. Tale piano è trasmesso alla Commissione europea per le valutazioni di competenza e alle Camere per l’espressione del parere da parte delle commissioni parlamentari competenti per materia. Le commissioni parlamentari competenti”
Quindi sorgerebbe una buona domanda: perchè si sono mobilitati Caio e Lazzerini, due manager di valore del settore del trasporto aereo, per fare che cosa ? Inoltre bisognerà “Segnare la distanza” dalla gestione precedente, per dimostrare che non si finanzia un’azienda fallita, ma questo diventa solo un puro esercizio teorico nelle parole del governo. Tra l’altro come si può “Segnare la distanza” se poi gli aerei e le infrastrutture tecniche sono le stesse?
Gli altri Paesi hanno potuto finanziare ampiamente le proprie compagnie aeree, quando voleva salvarle: Lufthansa ha ottenuto 10 miliardi, contro 3 del piano Alitalia, ma la compagnia tedesca, che pure ha continuato nei propri collegamento durante il Covid-19, deve continuare nella propria attività, tanto che lo stato ne è diventato azionista. Alitalia deve morire, per pagare le cattive gestioni precedenti. Ora non voglio difendere i cattivi gestori, dall’ultima fase di pubblica, ai capitani coraggiosi, ma lasciare l’italia come terra di conquista a Lufthansa e Ryanair politicamente un errore, economicamente un crimine.
Anzi la situazione attuale di crisi potrebbe essere proprio il momento per cogliere l’opportunità di una rinascita su basi diverse. Purtroppo tutto è piegato ai “Voleri di Bruxelles”, lasciando quindi la sopravvivenza di Alitalia in mano ai suoi diretti concorrenti, cioè i paesi che controllano Lufthansa, Air France e KLM. Secondo voi questi paesi come vedranno una possibile rinascita di Alitalia?
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