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Al via 4 milioni di cartelle: difficoltà per molti italiani

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Se l’epidemia inizia  a dar segni di attenuazione, facendo sperare in una miglioramento della condizione anche economica per molte aziende, ci pensa lo stato a creare qualche preoccupazione: in questi giorni viene dato il via la notifica di 4 milioni di cartelle, che saranno notificate  entro il 2021, su uno stock da smaltire di 25 milioni in mano all’Agenzia per le Entrate.

La Riscossione è ripartita da ieri ma con un avvio graduale, si spediranno gli atti più vecchi in giacenza e la ripartenza sarà scaglionata su un periodo più lungo, cioè 24 mesi. Mentre la macchina amministrativa si rimette in moto all’orizzonte si definisce la legge delega sulla riforma fiscale che dovrà tenere conto anche  di una riforma del sistema delle riscossioni. La legge delega punta a un miglior incrocio dei dati provenienti dalle diverse banche dati pubbliche per impedire che qualcuno riesca a sfuggire alle maglie di Riscossione giocando su qualche bene poco identificabile.

Anche se è ovvio che, prima o poi, sia necessario iniziare nuovamente con l’invio delle cartelle di riscossione, ci si può legittimamente fare due domande:

  • È questo il momento adatto, dato che, comunque, nonostante quello che dicono i media mainstrean, siamo ancora ben lontani dal PIL del 2019?
  • Nell’invio delle cartelle, a fianco all’anzianità, si è tenuto anche conto della capacità reale del contribuente di potervi fare fronte senza eventualmente mettere a rischio la propria attività economica?

Perché è inutile parlare di ripresa o di crescita, se si viene a utilizzare il martello fiscale pesantemente sui cittadini e sulle imprese. Già il recovery si staa rivelando piuttosto deludente, sarebbe stato meglio rinviare, almeno di alcuni mesi, le cartelle.

 

 


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