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Economia

Accordo NOC (Libia) e Sonatrach (algeria) per sfruttare l’enorme bacini di Ghadames. Petrolio e Gas in abbondanza per l’Europa

La Libica NOC e l’algerina Sonatrach si sono accordate per iniziare lo sfruttamente del grande giacimento Ghadames, che , tra petrolio e gas naturale, potrebbe dare un forte contributo alle necessità energetice europee. ENI è della partita

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Dal punto di vista energetico possono anche arrivare delle buone notizie, ma non dall’Europa.

La compagnia petrolifera nazionale algerina Sonatrach è pronta a riprendere le attività di esplorazione nel bacino libico di Ghadames, in particolare nei lotti 95 e 96, dopo una pausa di dieci anni.

L’8 dicembre, Sonatrach e la National Oil Corporation (NOC) libicahanno tenuto un incontro tecnico per esaminare i dati delle indagini sismiche e rivalutare il potenziale di risorse di queste aree. In particolare, il pozzo esplorativo A1-96/2, sospeso da quasi un decennio, dovrebbe riprendere le operazioni a breve.

Il NOC ha esteso l’accordo di condivisione dell’esplorazione e della produzione di Sonatrach, compensando le interruzioni causate da cause di forza maggiore, che è stato revocato nel novembre 2023. Ormai la situazione politica sembra tranquillizzarsi nella Libia Occidentale e questo favorisce lo sfruttamento di questo enorme giacimento.

Un deposito enorme quasi ai confini dell’Italia

Il deposito Ghadames, noto da tempo, ma sinora molto poco sfruttato e limitatamente esplorato, ha un’estensione di ben 350 mila KM2 e si estende nell’area di ben tre nazioni: Algeria, Libia e Tunisia.

 

ENI e NOC avevano annunciato già a settembre la possibilità di ripresa congiunta delle esplorazioni e dello sfruttamento di questo enorme bacino, anche se le incertezze legate alla situazione politica libica avevano sempre reso queste affermazioni più potenziali che realistiche.

Ora l’impegno di Sonatrach anche nella sezione algerina fornisce un maggior realismo di riuscire a ottenere dei risultati importanti nella produzione di gas e petrolio. Sembra che la sezione algerina e tunisina sia più ricca di gas naturale e quella libica , di petrolil, ma comunque le riserve sono enormi, e, soprattutto, sono letteralmente alle porte dell’Europa, con infrastrutture parzialmente già esistenti.

Lo sfruttamento sarebbe relativamente facile e il fatto che comunque siano coinvolti tre stati con governi diversi viene a garantire una maggiore stabilità di fornitura, non direttamente collegata a un singolo attore politico.

Il gas c’è, basta volerlo estrarre…

 

 


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