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Accordo Cina- Russia? Non è detto che convenga a nessuno dei due…

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Oggi i giornali sono pieni delle voci sulla richiesta di aiuto alla Cina da parte della Russia in relazione al conflitto ucraino. Questa richiesta è stata negata, o meglio non confermata per niente, dai cinesi. Questo è abbastanza ovvio: ammetterlo sarebbe mettere a rischio l’enorme interscambio Cina- Occidente  in un momento delicato per Pechino. Nello stesso tempo la conferma di questa voce sarebbe un’ammissione di debolezza da parte di Mosca incredibile: una nazione che vanta uno degli eserciti più potenti al mondo deve rivolgersi all’estero per aiuti in una guerra contro una potenza di seconda o terza fascia?

Dato che le notizie in merito sono giornalistiche, quindi vicine alla propaganda, non sapremo presto la verità su queste voci. Però possiamo fornirvi qualche dato reale utile per informarvi.

Non sono accordi fra pari, ma svendite a caro prezzo. Il cambio Rublo -Yuan si è potentemente svalutato dopo l’invasione dell’Ucraina, e tutto ciò nonostante le riserve della Banca centrale russa in Yuan non siano state toccate dalle sanzioni, a indicare come queste siano un elemento secondario

Anche se il regolamento delle transazioni venisse fatto in Yuan, qualsiasi sia il bene questo verrebbe strapagato dai russi, oppure, comunque, questi dovrebbero pagare il doppio rispetto ad un mese fa sotto forma di produzioni interne. Un pessimo affare per Mosca, che rischia un’evoluzione simil venezuelana, un ottimo affare per Pechino.

Non solo solo rose a Pechino. La Cina comunque sta attraversando un momento complicato. Tra grandi focolai di Covid-19 non contenibili dalla “Strategia zero contagi” e una strisciante crisi finanziaria, le previsioni economiche e finanziarie non sono positive. Oggi la borsa di Shanghia era in ribasso, in controtendenza con ‘occidente. nel frattempo le previsioni di crescita sono state tagliate

Il 4% è pochissimo per  la Cina, per la quale qualsiasi cifra sotto il 5% è considerata recessione. Nello stesso tempo i titoli obbligazionari cinesi sono abbandonati sui mercati internazionali con grande velocità, sia per le prospettive inflattive, sia perché ci si attende un aumento dei tassi USA da confrontare con un calo di quelli cinesi.

Quindi l’economia cinese non sta passando un momento brillante, per una serie di coincidenze  casuali e di problemi strutturali che si porta avanti da lungo tempo. Il governo del PCC è sempre attento alla gestione economica e, personalmente, non credo che metterebbe i famosi rapporti di amicizia con Mosca al di sopra della stabilità economica interna. Pechino cercherà di approfittare al massimo della situazione e il risultato potrebbe essere una Russia posta sotto tutela economica da parte di Pechino e la sua trasformazione in una “Repubblica centrasiatica” più grande, con un livello di controllo più grande di quello che una UE casinista e divisa  potrebbe mai esercitare.

 

 

 


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