Esteri
Romolo Augustolo e Donald Trump, destino comune?
(Romolo Augustolo e Donald Trump, destino comune?)
Alla fine ha vinto lui, l’outsider, il miliardario “antisistema”. Chi segue questo blog forse se lo immaginava, abbiamo più volte ipotizzato la sua salita al potere ed ora questa si è concretizzata. Innanzitutto, una premessa per evitare commenti da tifoseria: personalmente Trump non mi piace, se fossi americano, non avrei mai votato la Clinton che mi piace ancora meno, probabilmente avrei votato uno dei due candidati minori oppure mi sarei astenuto. La vittoria di Trump è abbastanza semplice da spiegare, è la reazione del ceto medio bianco americano che si sente sconfitto dalla globalizzazione e dall’avanzata delle etnie afro e ispaniche, non c’è niente di così strano in tutto questo e Trump probabilmente non è peggiore dei suoi predecessori o di alcuni capi di stato europei.
Il problema semmai è un altro, chi negli ultimi anni ha cercato di dare una direzione al mondo, cioè quella regia di comando rappresentata da banche, oligarchi, tecnocrati e politici postdemocratici (popolari e socialdemocratici), una direzione che puntava a sempre più globalizzazione, ora si ritrova sconfitta nel paese più importante, cioè negli Stati Uniti. Ora sono due le possibilità che questo sia potuto veramente accadere: o l’oligarchia dominante sta effettivamente perdendo colpi oppure ha concesso che Trump prendesse il potere come sostenuto in maniera molto intelligente da Bottarelli in questo articolo. In entrambi i casi, lo scenario non cambia, Trump sembra essere sempre più l’ultimo imperatore dell’Impero Americano, impero in continua crescita dalla vittoria della Prima Guerra Mondiale e che probabilmente ha toccato la sua massima espansione ed influenza con i recenti allargamenti della NATO. Ora a circa un secolo di distanza, l’Impero mostra evidenti e gravi segni di collasso: debito pubblico gigantesco, bilancia commerciale negativa, crescita debole, disparità sociale, gravi tensioni etnico-religiose, difficoltà in politica estera, graduale perdita di zone di influenza e soprattutto forti rischi per il dollaro, il vero strumento di dominio di Washington.
Quello che quindi ipotizziamo in questo articolo, è che forse siamo giunti in una fase in cui la cabina di regia vuole che gli USA collassino e Trump potrebbe essere l’ideale ultimo imperatore americano. Romolo Augustolo fu l’ultimo imperatore romano, un ragazzino che a causa della sua età non aveva il carisma e l’autorità per tenere unito e vivo l’Impero d’Occidente; ora, molti secoli dopo, abbiamo un settantenne bizzarro alla guida dell’attuale impero occidentale, un settantenne alla guida di una nazione che ha sempre fatto della freschezza e della gioventù uno dei suoi simboli. Ma Trump è veramente così terribile da addirittura far collassare gli USA? In realtà no, è un candidato con posizioni molti forti e dure, ma niente di particolarmente esagerato; il fatto è che però verrà fatto passare come tale (a tal proposito basta vedere i nostri tg), a causa del suo passato, dei suoi modi di fare e della situazione di crisi sociale degli USA. Come abbiamo già sostenuto in passato, il potere degli Stati Uniti si basa sulla fiducia nel dollaro e la fiducia è qualcosa di delicato, ci vuole tanto sforzo per crearla e mantenerla ma basta poco per cancellarla per sempre, i nostri articoli USA: la guerra civile è inevitabile? e Il dollaro sta per disintegrarsi, l’ascesa di Trump, la discesa degli USA diventano quindi più attuali che mai.
Cosa succederà quindi? Essenzialmente a nostro avviso ci sono quattro filoni principali:
1) COLPO DI SCENA: potrebbero tentare di fermare Trump direttamente, in quel caso quello che abbiamo scritto sopra, cioè che i poteri forti vogliono che Trump sia la causa del collasso USA, perderebbe senso. Come potrebbero fermarlo? a) Eliminandolo, Trump si sta facendo tanti nemici, un “pazzo” molto preciso si trova sempre; b) Mancano due mesi, al suo insediamento, potrebbe succedere qualcosa di grave, tipo una guerra o un attentato che facciano slittare il cambio della guardia; c) dopo il suo insediamento cercare di accusarlo di qualche fatto grave che lo costringa alle dimissioni o addirittura all’arresto. A nostro avviso improbabile.
2) LENTO DECLINO: Trump potrebbe moderare le sue posizioni, quindi sicuramente ci sarebbero comunque scontri e molto caos, ma non in misura tale da far perdere troppa credibilità al presidente. La perdita di fiducia nel ruolo guida degli USA potrebbe quindi avvenire lentamente, soprattutto se Trump confermerà la sua linea distaccata dall’Europa e dalla NATO. Media probabilità.
3) RAPIDO DECLINO: se Trump si modera solo parzialmente e se l’Europa continua nella sua linea critica e soprattutto se Cina e Arabia Saudita diventano dei nemici degli States, il dollaro potrebbe essere seriamente minacciato e perdere il suo ruolo di valuta di riferimento mondiale. In tal caso il collasso dell’Impero sarebbe veramente rapido. Buona probabilità.
4) COLLASSO CAOTICO DEGLI USA: difficilmente chi è al comando si ritira in maniera ordinata, soprattutto se parliamo della superpotenza mondiale. Gli imperi collassano sempre in maniera disordinata. Se Trump segue la sua linea, il nostro scenario ipotizzato in passato, di guerra civile, diventerebbe realtà. Sinceramente neanche pensavo che le rivolte iniziassero così presto, che ancora non si è nemmeno insediato. Immaginate quante rivolte ci sono state con la presidenza Obama, che era un presidente democratico e di colore, ora che abbiamo un presidente bianco-germanico, con tendenze razziste e che potrebbe usare la linea dura, possiamo tranquillamente moltiplicarle per dieci soprattutto se Soros e company applicheranno agli USA le strategie funzionate perfettamente durante la Primavera Araba e in Ucraina, considerando che a differenza della Russia, dove il popolo si è abbastanza coeso con l’uomo forte Putin, qui negli USA è totalmente diverso perché l’uomo forte Trump sarà sempre osteggiato dalla grosse minoranze etniche presenti nel paese. Il passo verso la guerra civile è breve, considerando quante armi ha la popolazione e la situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente in caso di tentativi secessionisti e crisi economica. A nostro avviso alta probabilità.
Concludiamo dicendo che bisogna essere ciechi per non vedere i segnali di declino dell’Impero Americano, comunque andrà sarà declino, quindi la domanda non è più se succederà, ne quando succederà perché sta già succedendo, ma quanto durerà. Cioè quando ci metteranno gli USA a collassare? Dalle ultime dichiarazioni di Trump, dall’atteggiamento dell’Europa, dal forte rischio che Arabia Saudita e Cina rompano con gli USA (immaginate il petrolio commerciato in euro o quanti titoli di stato sono nelle mani cinesi), sono veramente troppi i fattori di rischio e per noi, la figura esagerata di Trump, è la figura ideale per rappresentare l’ultimo presidente, quello che ha perso la fiducia del mondo negli USA e nella loro solidità. Ripeto, il mio non è un attacco diretto al nuovo presidente, molte delle cose che propone (molte non tutte) sono giuste, il problema e che gli USA non sono un paese come tanti, sono l’unica superpotenza attuale, superpotenza basata sulla credibilità e se perdi credibilità verso i partner economici più importanti, per Washington sarà la fine. E non fatevi illusioni, avere come nuovo alleato la Russia servirà a poco, a livello economico-finanziario è un due di picche. Continueremo ad aggiornarvi sulla situazione americana, stiamo vivendo il crollo di un Impero in diretta.
by Fenrir
Fonte: HESCATON.COM
(NdR, ho corretto “Romolo Augusto” in “Romolo Augustolo”, nome corretto dell’ultimo imperatore d’occidente. Augustulus, piccolo Augusto).
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