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2022: l’anno dell’elezione del Presidente delle Repubblica? No quello delle super bollette…

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Il 2022 è arrivato. Cosa interesserà agli italiani di quest’anno appena iniziato? Sta per cominciare l’elezione del Presidente della Repubblica: da qui a pochi giorni si riuniranno i grandi elettori e inizierà il balletto elettorale. I giornali sono già pieni di candidati e di previsioni e in una settimana le TV alterneranno gli allegri bollettini sul Covid, e sul fallimento delle politiche attuali, alla celebrazione di questo o quel concorre: Draghi, Prodi, Cartabia, la resurrezione di Amato, questi temi riempiranno i Talk Show. Vedrete Mentana dedicarvi non stop, Rete 4 prendere posizione a favore di questo o di quel candidato. Avremo una piccola, monotona, zuffa continua.

E gli italiani, che sono solo spettatori di questo gioco, cosa ne pensano? La vittoria di uno qualsiasi di questi candidati cambierà qualcosa per gli Italiani? Noi, nella nostra umile opinione, pensiamo proprio di no. Tutti questi candidati ufficiali, e anche quelli ufficiosi nominati dai vari media, sono solo l’espressione di una minoranza di potere burocratico non democratico. L’elezione di uno di questi candidati non cambierà nulla, o quasi, nel destino degli italiani e dell’Italia, umiliati comunque da poteri esterni, schiacciati nella propria autonomia democratica. Nulla cambierà nella traiettoria di decadenza del Paese.

Ci sarà qualcosa che invece colpirà subito gli italiani e che dimostra quanto sia inutile questa classe burocratica auto – referenziale: da domani il costo dell’energia elettrica aumenterà del 55% e quello del gas del 41,6%. Da domani gli italiani o tireranno la cinghia dell’austerità. o saranno poveri, molto più poveri. Eppure poteva andare diservamente.

I nostri padri, i nostri nonni, vollero due enti a controllo statale proprio per assicurare un’energia abbondante e a prezzi corretti. Loro vollero:

  • l’ENEL ente statale pubblico, nato dalla nazionalizzazione delle società energetiche precedenti, proprio per fornire energia abbondante e conveniente alla rivoluzione industriale nazionale;
  • l’ENI, nato nel dopoguerra dal genio di Enrico Mattei proprio per fornire idrocarburi, soprattutto metano e petrolio, all’Italia.

Questi enti sono stati distrutti per andare incontro ai desideri della grande finanza e dell’Unione europea. Abbiamo perso la capacità di disegnare una nostra politica energetica nazionale, cosa che per 50 anni abbiamo fatto con una naturalità quasi uguale al respiro di un essere umano. Ora ci soffocano con politiche energetiche assurde, e il risultato è che abbiamo costi enormi accompagnati da incertezza delle forniture. Però Francia e Germania, grazie alla UE, possono perseguire i propri obiettivi, anche se assurdi. Ecco cosa interesserà agli italiani nel 2022: la povertà causata dalle scelte dei propri burocrati. Alla faccia del gruppo di potere che siederà al Quirinale.


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