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L’azienda statunitense General Atomics ha rivelato il proprio progetto di un impianto pilota per la fusione nucleare, dotato di un tokamak avanzato compatto e in stato stazionario, in grado di trattenere il plasma di fusione per lunghi periodi di tempo, e di un mantello di riproduzione di metallo liquido per la generazione di combustibile di trizio.
L’impianto pilota utilizzerebbe il motore di sintesi della fusione di progettazione interna all’azienda. Il tokamak utilizzerebbe magneti superconduttori per contenere e modellare il plasma con microonde dirette nel combustibile per riscaldare il plasma a oltre 100 milioni di gradi Celsius. Il carburo di silicio verrebbe utilizzato nelle pareti del rivestimento esterno dove viene prodotto il metallo liquido. Questo metallo ad altissima temperatura verrebbe poi utilizzato per produrre trizio, l’isotopo dell’idrogeno utilizzato nella fusione nucleare, oltre a fungere da dispersore di calore derivante dalla fusione.
Alimentata principalmente da isotopi di idrogeno presenti nell’acqua di mare e in grado di generare il proprio combustibile durante il funzionamento, la centrale fornirebbe energia di base senza emissioni nocive o rifiuti radioattivi dalla vita prolungata, ha dichiarato GA.
In grado di funzionare 24 ore su 24, le centrali a fusione commercializzate fornirebbero “energia sostenibile e senza emissioni di carbonio per generazioni”.
“L’entusiasmo per l’energia da fusione è ai massimi storici, con un interesse storico da parte dell’industria privata e del governo”, ha dichiarato Anantha Krishnan, vicepresidente senior del Gruppo Energia di General Atomics. “Non vediamo l’ora di lavorare con i nostri partner per trasformare in realtà la nostra visione dell’energia di fusione economica”.
La fusione è il processo che alimenta le stelle e offre un potenziale quasi illimitato di energia pulita. Si verifica quando due nuclei leggeri si combinano per formarne uno più pesante, in questo caso abbiamo la fusione di due nuclei di idrogeno, solitamente negli isotopi deuterio o trizio, per formarne uno di elio, liberando energia e neutroni.
GA ha detto che i ricercatori possono ottenere la fusione usando un “tokamak”, che utilizza calore ed elettromagneti per creare il calore e la pressione necessari per forzare i nuclei a fondersi. Una tecnologia tradizionale nel settore, anche se l’approccio di GA appare differente.
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