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140 membri del Congresso contesteranno le elezioni. Tempi lunghi per la conferma dei risultati elettorali

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Due membri del congresso Repubblicano hanno affermato che almeno 140 loro colleghi contesteranno i risultati delle elezioni presidenziali durante il dibattito che prende atto dei risultati del collegio elettorale.

Di questi almeno 25 sono già sicuri. Questo innescherà un lungo dibattito che potrebbe proseguire giorni.

Ogni membro del congresso, senatore o membro della camera dei rappresentati, può presentare un’obiezione al risultato elettorale. Se raccoglie la firma di un membro dell’altra camera allora si inizia un dibattimento, concluso con un voto, della durata di almeno un paio d’ore per discutere il tema. Con indizi molto pesanti di brogli, i risultati in Pennsylvania con più voti che votanti, ed larga fetta della pubblica opinione repubblicana che si sente tradita questo è il minimo che possono fare le camere.

Ufficialmente i repubblicani, come partito, non appoggiano l’Iniziativa, ma si sa che decine di deputati e senatori neoeletti che quindi dovranno aspettare l nomina ufficiale per presentare opposizione. I democratici al contrario, non presenteranno nessuna opposizione.

Gli stati che saranno nell’occhio del ciclone saranno Georgia, Pennsylvania, Wisconsin, Michigan, Arizona, e Nevada, dove le contestazioni sono state maggiori. Del reto, come ha fatto notare in neoeletto senatore Harvey, ci sono 74 milioni di americani sfiduciati che ritengono che il proprio voto non abbia avuto nessun valore di fronte ai brogli presentati.

Il risultato della discussione è incerto per la maggioranza che i Repubblicani hanno ancora al Senato. Potrebbe anche portare ad una nuova norma elettorale che elimini le possibilità di brogli.


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