Conti pubblici
CLAUDIO BORGHI E LE “PASSERATE” SULL’EUROEXIT DA FORMIGLI (PIAZZA PULITA)
Grazie agli amici di Gente di Liguria, ovvero al suo redattore Stefano Nizzola,
siamo entrati in possesso dello screenshot relativo al mitico duello rusticano
tra:
– il novello Garibaldi (eroe dei due mondi), l’eroe della globalizzazione Corrado Passera
– lo xenofobo, fassista, razzista, statalista, corruttore e spesimproduttivaro Claudio Borghi Aquilini.
Argomento principe del duello: VANTAGGI E SVANTAGGI DELL’USCITA DALL’EURO.
Arbitro imparzialissimo, come sempre, il mitico Formigli di Piazzapulita.
Eccovi lo screenshot originale, con la trascrizione effettuata dall’amico sovranista Pier Paolo Rotondo:
Riassumo brevemente (causa difficoltà di lettura dello screenshot):
1) grazie all’euro abbiamo la parità corretta col dollaro
2) grazie all’euro abbiamo l’energia dove ce l’abbiamo
3) oggi, con l’euro, con questo cambio, con questi tassi, penso che sia la migliore delle condizioni possibili per gli imprenditori che esportano.
Ed eccole, le ottimali condizioni, vediamo dove hanno condotto le nostre partite correnti:
A seguito del calo dei fatturati aziendali, frutto della duplice contrazione su export (via valuta forte) e interna x austerity (via riduzione del deficit di bilancio pubblico), ecco la fine della produzione industriale italiana:
E questo è il crollo del PIL Italiano, regge l’export mentre si sfracella proprio quello interno:
Ecco, se c’è una cosa di cui saranno chiamati a rispondere in futuro questi conduttori, è il non permettere ai cittadini una chiara comprensione dei fenomeni poiché ogni 5 invitati proeuro, solo uno è antieuro e questo pone la gente davanti ad una sorta di pensiero unico; si vuol far passare come l’unico pensiero possibile, sulla faccia della terra, una religione in cui il Dio è la moneta forte e il Satana è l’inflazione!
Non vi è miglior risposta da dare al Passera che questa, “verifichi pil e produzione industriale delle nazioni che non hanno l’euro e poi si ripresenti in tv a giustificare il fallimento di questi paese”:
a – tiene l’occupazione inglese rispetto a quella spagnola e a quella irlandese;
b – cresce il PIL delle nazioni a moneta sovrana rispetto a quelle dalla valuta forte
Lo sanno tutti che la valuta forte, accoppiata a bassi tassi, consente di selezionare una discreta classe imprenditoriale, più agguerrita, ma sappiamo anche che questo può andar bene per l’asse franco-tedesco poiché:
1) le aziende francesi sono multinazionali molto ben messe con la produttività anche in presenza di valuta forte;
2) quelle tedesche sfruttano la manodopera a basso costo per ottenere quella competitività che gli serve per esportare (al punto da ottenere colossali surplus di partite correnti in rapporto al PIL).
Per quanto riguarda l’Italia solamente il 40% delle nostre imprese è più o meno su quei livello sopra esposti, le altre (60%) sono destinate a morire entro brevissimo tempo:
Ed il motivo per cui le aziende non ad altissima o medio alta tecnologia, ovvero quella a bassa o media tecnologia, hanno bisogno della moneta sovrana con relativa svalutazione…. per la necessità di riallineare i prezzi internazionali la cui competitività si è deteriorata a causa del peggioramento del REAL EXCHANGE RATE (che poi è quello che ha deteriorato la bilancia delle partite correnti).
Guardate nel grafico sottostante dove si trovano i vari paesi:
1) Italia nel quadrante in alto a sinistra (ovvero cambio reale deteriorato del 20% e partite correnti negative di circa un punto percentuale);
2) Germania esattamente nel quadrante opposto (coincidente con miglioramento del cambio reale e partite correnti positive di 4-5-6 punti percentuali).
Ergo, egregio Dott. Passera, mi spiace davvero, ma desiderando difendere giacobinianamente il nostro tessuto industriale è importante che si torni quanto prima possibile alla nostra moneta sovrana.
Maurizio Gustinicchi
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