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Cina: il carbone resterà essenziale per l’economia almeno sino al 2040

Nonostante le promesse di decarbonizzazione il fossile sarà un elemento essenziale del mix energetico cinese almento sino al 2040, accompagnato dal gas naturale

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Miniera di carbone

In mezzo agli sforzi globali per eliminare gradualmente l’energia a carbone entro il 2040, è improbabile che il consumo di carbone della Cina diminuisca in modo significativo entro quella data, secondo un nuovo rapporto della società di consulenza norvegese DNV.

Il rapporto indica che l’utilizzo del carbone in Cina, attualmente il più grande al mondo, subirà una piccola riduzione nei prossimi due anni, seguita da un calo di un terzo entro il 2040. Nonostante l’aumento della generazione di energia rinnovabile, il carbone rimarrà una parte sostanziale del mix energetico cinese, che si prevede costituirà il 25% del suo consumo di picco entro il 2050.

L’impegno del Paese per la decarbonizzazione è messo in discussione dalla continua approvazione di nuove centrali elettriche a carbone e dalla predominanza del consumo di carbone in settori come il ferro e l’acciaio. Inoltre, i lenti progressi nella decarbonizzazione di industrie come la produzione di acciaio ostacolano ulteriormente gli obiettivi di riduzione delle emissioni della Cina.

Anche se il gas naturale continuerà a svolgere un ruolo importante, soprattutto in settori come quello manifatturiero, il rapporto suggerisce che la Cina potrebbe faticare a raggiungere il suo obiettivo di neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2060 senza sforzi di decarbonizzazione più aggressivi.

Nonostante le previsioni indichino un picco nelle emissioni di carbonio entro il 2026, si prevede che la domanda totale di energia della Cina si stabilizzi entro il 2030 e diminuisca del 20% entro il 2050. Inoltre, il rapporto prevede un rapido calo della domanda di petrolio guidato dall’elettrificazione, con il settore stradale cinese che dovrebbe vedere una riduzione del 94% del consumo di petrolio entro il 2050. Tuttavia, la transizione verso carburanti alternativi per l’aviazione sarà più lenta, e il petrolio rappresenterà ancora una parte significativa della domanda di energia nel settore entro il 2050.

L’anno scorso, l’espansione della flotta di carbone della Cina e il rallentamento dei ritiri di impianti a carbone negli Stati Uniti e in Europa hanno portato al più alto aumento netto della capacità operativa globale di carbone dal 2016, come ha mostrato l’indagine annuale di Global Energy Monitor all’inizio di questo mese.


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