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Zelensky disperato, fino a quando riuscirà l’Ucraina a tenere, con gli USA che ormai appoggiano solo a parole?

L’Ucraina pensa a come resistere, ma questo è impossibile senza aiuto degli USA. Migliaia di morti sacrificati sulle vuote promesse di Biden

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Il Presidente Volodymyr Zelensky ha concesso un’intervista molto cruda al Washington Post, un vero e proprio grido di diseprazione di un uomo che ha creduto negli USA e che ora si trova abbandonato a se stesso, il tutto in un palazzo vuoto e abbandonato. Una descrizione molto chiara.

Ormai la guera si fa sentire, ma ancor più il tradimento. La guerra è andata aventi nella speranza che gli USA continassero a garantire il supporto, come fatto inizialmente e come più volte promesso: “Saremo al fianco dell’Ucraina fino alla fine” diceva Biden. Solo parole…

Il ritardo del Congresso nell’approvare un pacchetto di aiuti militari da 60 miliardi di dollari è stato una costosa delusione per l’Ucraina, ha detto Zelensky. Dare la coolpa alla maggioranza del GOP nel Congresso USA è solo l’ennesima ipocrisia: in politica si tratta cedendo qualcosa, e Biden potrebbe benissimo ottenere l’approvazione all’appoggio finanziario a Kiev cedendo  sui controlli all’immigrazione clandestina. Però la politica dei confini aperti con il Messico è per i Dem più importante di tutta l’Ucraiana e di qualche centinaio di migliaia di morti.

L’esercito non ha potuto pianificare le operazioni future, non sanno cosa fare. Nello stesso tempo le riserve di munizione  di missili si esauriscono. Niente ombrello aereo. I proiettili da 155 mm ormai sono agli sgoccioli.

Non solo: la Casa Bianca vuorrebbe che l’Ucraina cessasse gli attacchi alle infrastrutture energetiche russe perché l’influenza di questi attacchi ai prezzi dei caruburanti potrebbe portare ad un loro aumento e quindi ad uno scontento  negli elettori USA, pochi mesi prima delle elezioni presidenziali. Dopo aver speso grandi parole Biden sacrifica l’Ucraina per il voto di Joan Smith di Chicago che spende magari cinque dollari in più per un pieno.

Tutto questo rivela la vera, enorme, debolezza degli USA: sono un paese con un governo basato sull’ipocrisia. Persone abilissime a dire una cosa, e quindi fare l’esatto opposto.

La via della sconfitta

Kiev inzia ad assomigliare sempre di più a Saigon, ma senza il clima tropicale: Vedremo elicotteri partire da Kiev  il 30 aprile 2024 o al 30 aprile 2025, a 48 anni di distanza dalla caduta della capitaale del Vietnam del Sud, considerando che, in quel caso, gli USA si erano effettivamente impegnati per dieci anni prima della “Vietnamizzazione del conflitto”, cioè prima di lasciare Saigon a se stessa.

Allo stesso modo gli USA hanno lasciato l’Afghanistan in una ritirata vergognosa che ha lasciato il paese in mano ai talebani dopo 10 anni di conflitto e dopo aver innumerevoli volte dichiarato di voler portare la democrazia. Nel caso di Kiev, se non altro, questa ritirata avviene prima, a distanza di soli 24 mesi di appoggio concreto. Almeno la finzione è durata meno, ma non per questo è stata meno sanguinosa.

La Russia e la Cina non sono paesi democratici, ma hanno una coerenza d’azione e di obiettivi e pagano direttamente il prezzo delle proprie scelte. Il governo USA è invece ondivago e incostante, dove a pagarne le conseguenze sono gli altri. Cosa penserà Zelensky quando, dall’elicottero che lo porterà in salvo, vedrà le decine di migliaia di morti sul terreno, sacrificati alle promesse di Washington?


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