Attualità
Wolfgang Schäuble (1942-2023): un uomo duro, ma non un ipocrita
Wolfgang Schäuble è morto, pace all’anima sua. Un uomo politico che ha attratto ostilità profonde spesso non meritate, perché, alla fine, ha sempre ritenuto di fare ciò che era il bene per il suo paese e per i suoi elettori. In un mondo politico ipocrita, che dice una cosa e ne fa altre dieci contrastanti, lui è stato coerente. Nel film della vita in cui tutti fanno finta di recitare il ruolo dei buoni, lui non ha avuto problemi, talvolta, a recitare anche la parte del cattivo. perché così richiedeva la sua parte, e lo ha fatto con coerenza, ma con anche qualche colpo di inattesa umanità che vedrete se leggerete fino alla fine.
Per questa coerenza ha pagato in prima persona: sulla sedia a rotelle ce lo mandò l’attentato di un pazzo che gli sparò due colpi di pistola nell’ottobre 1990, lasciandolo paralizzato e interrompendo temporaneamente una carriera che lo vedeva impegnato in cariche ministeriali, per la CDU, dal 1984. Questi impegni di governo sono terminati nel 2017, dopo di che è stato presidente del Bundestag.
Anche lui ha avuto qualche piccolo problema, diciamo contabile, con le donazioni al partito, lo stesso problema che aveva affondato Kohl e che gli impedì di concorrere alla presidenza del partito nel 2020. Alla fine tutto si risolse senza conseguenze drammatiche, ma la storia forse sarebbe stata diversa, e senza la Merkel, se lui fosse diventato presidente del Partito. Avrebbe agito diversamente dalla Cancelliera?
Yanis Varoufakis, il suo avversario nella crisi del debito greco, la ha definito l’incarnazione del progetto politico di sostenere un’unione monetaria in cui lui stesso non credeva. Per farlo ha dovuto imporre una violenta austerità anche in Germania e smantellare le istituzioni democratiche in paesi come la Grecia. Ha eseguito ordini nei quali probabilmente non credeva più, e lo ha fatto con severità, come se fosse una missione e probabilmente rendendosi conto che questa austerità apriva la strada anche alla deindustrializzazione tedesca a cui stiamo assistendo.
Concludiamo con due aneddoti riportati da Varoufakis in “Adulti nella stanza“, il suo diario della crisi del debito greco e che spiegano oltre che la sua visione, quella della parte politica, ancora prevalentemente, che ha rappresentato con abilità e senza finzioni buoniste.
“Non si può permettere che le elezioni cambino la politica economica”.
Mentre parlava, Schäuble rivolse uno sguardo penetrante a Sapin. Non si può permettere che le elezioni cambino la politica economica”, ha esordito. La Grecia aveva degli obblighi che non potevano essere riconsiderati fino al completamento del programma greco, come previsto dagli accordi tra i miei predecessori e la troika. Il fatto che il programma greco non potesse essere completato non lo preoccupava, a quanto pare. Ciò che mi ha stupito di più della convinzione di Wolfgang Schäuble che le elezioni siano irrilevanti è stata la sua totale mancanza di remore nell’ammettere questa opinione.
2. “Come patriota, no!”
Solo un gesto che vada oltre il ragionamento e la retorica potrebbe spezzare il circolo vizioso, ho pensato, un gesto umano. “Mi faresti un favore, Wolfgang? Chiesi umilmente. Lui annuì calorosamente. Tu fai questo lavoro da quarant’anni”, dissi, “io lo faccio solo da cinque mesi. Come sai dai nostri precedenti incontri, ho seguito con interesse i tuoi articoli e i tuoi discorsi fin dalla fine degli anni ’80. Devo chiederti di dimenticare per qualche minuto che siamo ministri. Voglio chiederti un consiglio. Non per dirmi cosa fare. Ma di darmi un consiglio. Lo faresti per me?
Sotto l’occhio vigile dei suoi vice, annuì di nuovo. Preso dall’entusiasmo, lo ringraziai e cercai la sua risposta come un anziano statista, non come un esecutore. Firmerebbe il protocollo d’intesa se fosse al mio posto?”. Mi aspettavo che mi desse la risposta scontata – che, date le circostanze, non c’era alternativa – con le solite argomentazioni insensate. Non lo fece. Invece guardò fuori dalla finestra. Per gli standard di Berlino, era una giornata calda e soleggiata. Poi si girò e mi stupì con la sua risposta.
Come patriota, no. È un male per il tuo popolo“.
Ricordiamo che Tsipras firmò. Per questo era meglio uno Schäuble che uno Tsipras.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login