Energia
Washington chiede a Kiev di non attaccare le raffinerie russe, se no il pieno costa troppo negli USA
Washington preoccupata che il taglio alla capacità produttiva russa possa far crescere il prezzo internazionale dei carburanti
Gli Stati Uniti hanno fatto pressione sull’Ucraina affinché interrompesse gli attacchi con i droni contro le strutture energetiche russe, temendo che ciò possa provocare una massiccia ritorsione e far salire i prezzi del petrolio a livello globale. Visto l’influenza degli USA, proobabilmente sarà così.
Negli ultimi mesi, Kyiv ha intensificato i suoi attacchi contro le infrastrutture energetiche russe, colpendo diverse raffinerie di petrolio in varie regioni, causando danni finanziari al Cremlino, che continua a commerciare petrolio e gas nonostante le sanzioni.
Ora Washington ha esortato i funzionari del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU) e della Direzione dell’Intelligence Militare dell’Ucraina (GUR) a porre fine a questi attacchi, ha riferito venerdì il Financial Times, citando tre fonti senza nome.
Gli Stati Uniti temono che colpire le strutture energetiche della Russia possa avere un impatto sulla capacità di produzione di petrolio del Cremlino e far salire i prezzi globali – in vista di elezioni presidenziali a rischio, dove i prezzi alla pompa di benzina saranno sicuramente un argomento controverso.
Insomma Biden ha bisogno che Kiev interrompa gli attacchi alle raffinerie russe per vincere, cosa che appare almeno ironica, come ironico è il fatto che sianoi media americani ad ammetterlo.
Le fonti temono anche che questi attacchi ripetuti provochino una ritorsione da parte della Russia, che potrebbe colpire le infrastrutture energetiche su cui l’Occidente fa affidamento, compresi gli oleodotti.
Un portavoce dell’SBU ha rifiutato di commentare a POLITICO, mentre i funzionari della GUR e dell’ufficio del Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy non hanno risposto alle richieste di commento di POLITICO.
Secondo il vice primo ministro ucraino per l’integrazione europea ed euro-atlantica Olha Stefanishyna, i funzionari ucraini hanno detto che le raffinerie di petrolio sono “obiettivi assolutamente legittimi da un punto di vista militare”.
“Comprendiamo gli appelli dei nostri partner americani”, ha detto in occasione del Forum sulla Sicurezza di Kyiv, secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda. “Allo stesso tempo, stiamo combattendo con le capacità, le risorse e le pratiche che abbiamo”.
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