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Walter Ricciardi dirigente di Calenda: unione di conflitti d’interesse

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Walter Ricciardi, l’iper vaccinista, diventa dirigente di Azione, il partito di Carlo Calenda che, nelle sue aspettative, punta al 20%. Una fusione quasi necessaria fra un estremista del vaccino e amante stretto di Mario Monti, e l’ex dirigente di Confindustria.

Del resto c’è molto in comune, a parte l’amore per l’austerità: l’altrettanto vivo amore per gli affari, al limite del conflitto di interesse. Infatti:

  • Ricciardi, non obbligato a dichiarare i conflitti di interesse quando era commissario del ISS, li denunciò per una carica presso la UE, scrivendo  di avere «stilato gli Hta (HealthTechnology Assessment), cioè la valutazione dell’impatto sulla salute, di una serie di farmaci per le case farmaceutiche» e di aver «fatto da consulente per: Novartis per il vaccino MenB (2012), Menarini per il vaccino Nebivololo (2012), Menarini per il vaccino Remimazolam (2012), IBSA per il vaccino Fostimon (2012), GlaxoSmithKline per il vaccino Belimumab (2011), Pfizer per il vaccino Enbrell (2011), Pfizer per il vaccino PCV13 (2011), Astellas Pharma per il vaccino Mycamine (2010), Amgen Dompè per il vaccino Prolia (2010), Wyeth Lederle per il vaccino Prevenar (2009), Novartis per il vaccino Lucentis (2009), Sanofi Pasteur per il vaccino Gardasil (2008), GlaxoSmithKline per il vaccino Synflorix (2008), GlaxoSmithKline per il vaccino Lapatinib (2008), GlaxoSmithKline per il vaccino Hpv (2007)» . Praticamente tutta big pharma è stata cliente di Ricciardi. Una vita per i vaccini, i quali con sui sono stati generosi. 
  • Carlo Calenda nel 2016 era salito agli onori della stampa con la notizia di un conflitto di interesse non da poco quando affidò ad una azienda privata multinazionale, il Boston Consulting Group, la definizione della Strategia Energetica Nazionale, quando la decisione sarebbe stata politica e comunque  la consulenza poteva essere fatta a costo zero dal GSE e RSE, enti pubblici. La programmazione venne fatta talmente bene che ne paghiamo in bolletta ora le conseguenze.

Non sappiamo se Azione farà il 20% dei voti, ma siamo sicuri che, con una simile direzione, sicuramente sarà in grado di portare qualche soddisfazione. Magari non a tutti gli italiani.

 


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