Attualità
VON DER LEYEN, IL SURPLUS DELLE PARTITE CORRENTI E’ SEMPRE POSITIVO:
Le idee lucide della nuova commissione europea , la sua conoscenza delle basi dell’economica, ce la fa conoscere Munchau dal Financial Times. Interrogata davanti al parlamento europeo da un deputato verde la presidente della commissione europea ha affermato che i surplus delle partite correnti, come quello tedesco, sono sempre positivi. Secondo Munchau questa affermazione mostra l’ignoranza delle regole di base economiche da parte della neoeletta, e questo potrebbe anche essere vero, viste le sue precedenti uscite sul debito greco, oppure nasce da una profonda e radicata impostazione mercantilistica, la stessa che ha guidato la Germania negli ultimi venti anni.
Per i non avvezzi alla contabilità nazionale ricordiamo che il surplus delle partite correnti viene a misurare il surplus di denaro attratto dall’attività economica di un paese, ed è in gran parte dovuto alla bilancia commerciale, cioè alla differenza fra import ed export di beni e servizi. Quindi la Von Der Leyen ritiene che sempre e comunque è un bene avere una bilancia commerciale in forte attivo, a qualsiasi costo, come è accaduto finora per la Germania. Una posizione economicamente assurda che perfino un economista ordoliberista come Werner Sinn ha condannato come generatrice solo di crediti scarsamente esigibili, non di una ricchezza per il popolo tedesco.
Però come già fatto da altri, portiamo l’ipotesi alle sue estreme conseguenze l’idea della Bontà del surplus commerciale. La sua generazione richiede che qualcuno compri, che importi più di quanto esporta, quindi è necessario che, se qualcuno ha un surplus, altri abbiano un deficit. Come possono pagare questo deficit perenne è già una buona domanda, ma ce n’è una anche molto migliore: se generare un surplus è encomiabile, perchè non dovrebbero farlo tutti? E se tutti hanno surplus commerciale, dove vanno le merci ed i servizi che lo generano? Il pianeta Terra, per ora, è un sistema chiuso a somma zero sulla merci, non possiamo essere tutti in surplus, tranne che la Terra cessi di essere un sistema chiuso e si inizi ad esportare le merci su Marte, “Pianeta rosso e traditor” (cit.)”.
Avanguardia europeista su Marte
Questa può sembrare una grandissima stupidaggine e lo è anche perchè , prima di lanciare i missili vero il Pianeta rosso, questa politica ha tre conseguenze negative enormi:
- produce le ricadute negative dell’attività produttiva, senza dare alla massa della popolazione quelli positivi, cioè un reddito distribuito in modo equo ed un’abbondante disponibilità di beni per la popolazione, perchè l’abbondante disponibilità deriva anche dall’import;
- rende molto complicate le relazioni internazionali, perchè chi è obbligato a comprare potrebbe anche stufarsi di essere in deficit, come gli USA, minacciare dei dazi;
- l’applicazione di questa politica porta ad una lotta economica che è equiparabile ad un tutti contro tutti , in cui si gioca alla massima riduzione dei costi del lavoro ed la costo (ed ai servizi…) della PA per essere competitivi in una lotta assurda di tutti contro tutti.
Questa è la filosofia che guida la Von Der Leyen, una filosofia fallimentare, sbagliata, contraria alla logica economica, eppure in questo momento prevalente anche più di prima, grazie alle forze politiche che l’hanno votata. Ecco perchè i Verdi non l’hanno votata, perchè il surplus perenne non è ecologico, ecco perchè molti socialdemocratici non l’hanno votata, ecco perchè invece è stata votata dai M5s e dai suoi mandanti.
Dalla stessa filosofia viene il laureato in economia agraria Djissembloem, che vorrebbe diventare leader del FMI, una posizione inadatta alle sue idee ed alle su esperienze ed al suo modo di fare (ricordiamo che accusò i Mediterranei di spendere i soldi in “Alcol e donne”), eppure è il probabile candidato europeo. Con lui FMI sarà un organo ancora più repressivo di quanto lo sia stato con la Lagarde, tanto che Munchau si augura che prevalga il Canadese-Irlandese Carney o addirittura che i paesi non europei facciano vincere un loro candidato. Perchè ormai l’Europa è nel circolo dell’autodistruzione ordoliberista.
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