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Economia

Volkswagen: il sindacato IG Metall prepara la seconda ondata di scioperi “d’avvertimento” per Lunedì

La IG Matall irrigidisce la propria posizione nella trattativa con la VW e quindi proclama un altro sciopero per lunedì, ma di dimensioni molto maggiori. Si va al muro contro muro

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Lunedì 9 dicembre l’IG Metall indirà un secondo sciopero nazionale alla Volkswagen (VW) . Parallelamente alla tornata di contrattazioni collettive in corso, ci saranno nuovamente interruzioni temporanee del lavoro in tutte le sedi VW tedesche ad eccezione di Osnabrück, ha annunciato il sindacato.

A Wolfsburg, dove alla Volkswagen si svolge il quarto round delle contrattazioni collettive, è prevista una manifestazione di protesta immediatamente prima dell’inizio delle trattative. Il sindacato ha sc

elto la strada della lotta dura, e, con un terzo dei posti di lavoro in gioco, non potrebbe essere diversamente.

Rispetto al primo sciopero , quello prossimo venturo sarà ampliato: anziché due, questa volta durerà quattro ore e sarà ripetuto in ogni turno. Ne sono interessate le seguenti opere:

  • Wolfsburg
  • Zwickau
  • Hannover
  • Emden
  • Kassel-Baunatal
  • Braunschweig
  • Salzgitter
  • Chemnitz
  • “Manifattura del vetro” a Dresda

Si comincia a Wolfsburg alle 10.30. Due ore dopo, nella Volkswagen Arena, inizia il quarto round di trattative sulla tariffa aziendale VW.

Alla manifestazione davanti al palazzo del comitato esecutivo interverranno oltre al negoziatore sindacale  Gröger e alla responsabile del comitato aziendale VW Daniela Cavallo, anche la presidente della IG Metall Christiane Benner. Una differenza netta rispetto a quanto successo in Italia, dove Landini prima ha lasciato smantellare l’industria dell’auto, poi ha proclamato gli scioperi. 

I dipendenti della Volkswagen partecipano ad uno sciopero nei locali dello stabilimento principale della Volkswagen a Wolfsburg.
L’IG Metall chiede nuovamente scioperi di avvertimento in diverse sedi Volkswagen tedesche

Lunedì scorso quasi 100.000 dipendenti hanno scioperato per due ore. Sono state colpite le stesse nove località in cui ora viene indetto nuovamente uno sciopero. Secondo l’IG Metall, solo a Wolfsburg hanno preso parte 47.000 dipendenti. Solo lo stabilimento di Osnabrück non è coperto dal contratto collettivo aziendale attualmente in discussione.

Le posizioni delle parti sono ora rigide

Nella disputa sulla contrattazione collettiva sui tagli salariali, sulla chiusura di fabbriche e sui tagli di posti di lavoro che va avanti da settembre, i fronti si sono irrigiditi .

Mercoledì, durante la riunione di lavoro, l’amministratore delegato Oliver Blume ha riaffermato le misure di austerità, ma non ha fornito dettagli sulla chiusura di sedi specifiche, affermando però che la situazione è “Molto seria”, cosa che fa temere per la continuità aziendale. 

Il rappresentante sindacale Gröger ha criticato aspramente la posizione direttore generale. “Quando Oliver Blume si pone di fronte ai dipendenti e augura loro un buon Natale, mentre allo stesso tempo il consiglio di amministrazione della VW vorrebbe mettere lettere di licenziamento sotto l’albero di Natale dei dipendenti, rasenta il ridicolo”, ha detto, secondo un dichiarazione.

Cavallo, invece, aveva chiesto ai vertici di allontanarsi dalle loro massime pretese. Chiusure di fabbriche, licenziamenti di massa e tagli ai salari mensili sarebbero ancora fuori questione per i dipendenti. Ora si aspetta che il prossimo round di negoziati stabilisca la rotta: o ci sarà un riavvicinamento o ci sarà la minaccia di una prossima escalation.  

Ovviamente con queste posizioni di partenza c’è abbastanza poco da trattare e si va verso scioperi sempre più duri, ma la VW non sta per niente andando bene, come tutto il settore auto europeo. Prima o poi tutti ne saranno ben coscienti.


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