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VIVO PER MANGIARE O MANGIO PER VIVERE

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Mi riempio la pancia o mi nutro ?

Il binomio cibo spazzatura /cibo vero è antitetico, perché o si decide di alimentarsi con il primo o con il secondo, una questione di scelte, purché siano consapevoli. Ma per quanti lo sono ? Perché è fondamentale scegliere di nutrirsi ?

Ho già scritto di cibo industriale spazzatura, altamente trasformato, raffinato, privato e addizionato mediante innumerevoli passaggi, spesso con una lista di ingredienti chilometrica di provenienza sconosciuta.
Quello che si trova allungando la mano sugli scaffali dei supermercati, al quale siamo ormai abituati, dove troviamo anche frutta e verdura proveniente da Paesi extra UE i cui prezzi sono bassi quanto la loro sicurezza alimentare (altro cibo spazzatura).
Studi scientifici, ma anche l’esperienza comune di tutti noi, dimostrano che il cibo industriale dà assuefazione e dipendenza, un classico esempio sono gli zuccheri contenuti in elevata quantità. Rimando al mio precedente https://scenarieconomici.it/con-lalimentazione-moderna-anche-i-ricchi-si-ammalano/

Poi c’è il cibo vero, questo “sconosciuto”, l’unico con cui vale la pena andare a pranzo e a cena…..

Vediamo di farne amicizia in sintesi : si tratta di cibo-materia prima, cibo raw, simile a quello dei nostri antenati più antichi .
Ce lo spiegano i nutrizionisti più informati di alimentazione preventiva :
• i cereali veri (quelli in chicchi non lavorati) (consigliato ammollo 12 ore, il farro 24 ore),
• il pesce vero 3-4 volte a settimana (preferire quello pescato e congelato a bordo per una sicurezza batterica rispetto al banco pesce : gli omega 3 comunque in parte sono presenti ; solo per chi vive in una città sul mare è preferibile quello appena pescato e veramente fresco),
• la carne vera almeno 1 o 2 volte alla settimana (tenendo ben presente il metodo di allevamento, non il colore),
• i legumi (ammollo 48 h, poi cotti in 45 minuti con una foglia di alloro),
• le verdure (cotte o crude, ma non già pronte in busta),
• la frutta colta di recente (il resto è solo fruttosio).
L’ammollo consente la germinazione, fonte di micro-nutrienti, quindi è un gesto importante da fare in un attimo la sera prima.

Anche se abbiamo fretta, non è un problema, in realtà basta organizzarsi e il congelatore aiuta…
Ha un sapore genuino da riscoprire, antico e nuovo allo stesso tempo, come anche le ricette della tradizione mediterranea.
E’ fondamentale, perché vivere da ammalati è dura !

Dove lo troviamo ?
Direttamente da chi produce bene e variato : che non sia ogni giorno la “stessa minestra”, lo stesso unico cibo fintamente declinato in varianti solo visive, come si fa nei supermercati !
Lo troviamo anche nelle nuove filiere dirette e corte nell’agroalimentare, selezionate e organizzate nel modo più comodo per i consumatori e facendo a meno, il più possibile, della Grande Distribuzione Organizzata.

Con vantaggi molteplici : di cibo più fresco (l’unico capace di mantenere le proprietà nutrizionali), di assicurare un lavoro appassionato ai piccoli coltivatori (aprendo anche nuove opportunità per i giovani), di spuntare prezzi più bassi senza intermediari che lucrano eccessivamente, mantenendo al tempo stesso l’autosufficienza alimentare Nazionale, la cui importanza si è ben mostrata come essenziale per la sopravvivenza degli Italiani durante le guerre, impossibile in caso di dipendenza alimentare globalizzata di provenienza estera.

Già esistono virtuose concretizzazioni di filiera agroalimentare diretta e corta, per esempio quella nata da accordi tra produttori agricoli e ristoratori, quella nata all’interno delle cascine del Policlinico di Milano.
Ma molto altro si può organizzare !

E siamo felici di ascoltare che “valorizzare la filiera del Made in Italy e la tutela della biodiversità” siano i recenti impegni di Gian Marco Centinaio, neo Ministro dell’agricoltura , per esteso MIPAAFT !

Valentina Lucarelli
Consulente legale, specializzata in Diritto alimentare, blogger e speaker radiofonica


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