Cultura
VITA DA ANIMISTA….GIORNO 11: “IL CALENDARIO GREGORIANO E IL POLITICALLY CORRECT DEGLI INGLESI” (di anonimo)
Ho il piacere di ospitare un amico che, da 11 giorni, in conseguenza delle pieghe che ha preso il Cristianesimo grazie al nuovo Santo Padre, ha deciso di abbracciare la filosofia Animista. Un paio di settimane or sono pubblica il seguente post:
“…..Poi, però, il Papa va oltre: «Mi preoccupa ancor più la triste constatazione che le nostre comunità cattoliche in Europa non sono esenti da queste reazioni di difesa e rigetto, giustificate da un non meglio specificato “dovere morale” di conservare l’identità culturale e religiosa originaria»… :O
Bene: in attesa delle immancabili precisazioni, correzioni, integrazioni e spiegazioni (sembra di essere tornati ai tempi gloriosi dei “fraintendimenti” berlusconiani e successive chiose), io comunque, per non saper né leggere né scrivere e per non correre il rischio, sul quale sembra volerci metterci in guardia il Santo Padre, di «conservare l’identità culturale religiosa originaria» sulla base di «un non meglio specificato “dovere morale”»…
DA DOMANI MI FACCIO ANIMISTA: mi trovate sotto il terzo totem a sinistra…?????
Prima o poi, se mi autorizzera’, renderò nota la sua identità.
Buon divertimento con le riflessioni del giorno 11.
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VITA DA ANIMISTA… : GIORNO 11
E dunque, «sul “Corriere della Sera” Pierluigi Battista
critica una “provocazione decisamente ridicola” dettata dal “politicamente corretto”: quella di molte scuole del Sussex e dell’Essex, contee della Gran Bretagna, che hanno deciso di sostituire la sigla del calendario gregoriano “aC/dC”, prima e dopo Cristo, con un più neutro “bce/ce”, avanti l’era comune ed era comune.
Il tutto per “non offendere gli studenti musulmani”… Il trend, scoperto per la prima volta da un’inchiesta del “Mail on Sunday”, è stato descritto come una “grande vergogna” dall’ex arcivescovo di Canterbury, Lord Carey, che afferma di non aver “mai incontrato un singolo leader musulmano o ebraico offeso dal calendario gregoriano”»…
Infatti «il presupposto secondo cui la classica dicitura del calendario gregoriano sarebbe offensiva per i non cristiani è stato negato dal portavoce degli ebrei britannici: “Non penso che a qualcuno interessi se le scuole usano le diciture ‘avanti Cristo’ e ‘anno domini'”. Lo stesso concetto espresso dall’imam Ibrahim Mogra: “Non credo che costituisca un’offesa nei confronti dei musulmani”»…
Nel frattempo, in Arabia Saudita «l’anno scorso Riyad ha “deciso che a partire dal primo ottobre il calendario gregoriano sarebbe stato utilizzato in tutti gli uffici pubblici, mandando in soffitta quello islamico. Il motivo ovviamente non è religioso, ma economico: il calendario islamico è lunare e ha 10 o 11 giorni in meno rispetto a quello gregoriano. In questo modo i funzionari lavoreranno 11 giorni in più, senza che lo Stato debba spendere un solo riyal in più»… :/
Ora, questa battaglia dei calendari interessa assai di striscio noi animisti, che abbiamo un concetto del tempo piuttosto relativo, labile ed elastico, interessati come siamo a vivere giorno per giorno la pace universale del Creato piuttosto che rivangare il passato o preoccuparci per il futuro; non sappiamo neppure, per esempio, la nostra età precisa: io stesso ricordo di essere nato suppergiù sono state intagliate le orecchie all’asino del totem… 😉 Certo che però se tutti gli Stati del mondo, sull’onda del “politically correct”, cominciassero a contare gli anni «come la Corea del Nord, che parte dalla nascita del padre della patria Kim Il-sung (attualmente, a Pyongyang, non è infatti il 2017 ma il Juche 106)», sai che confusione verrebbe fuori… 🙁
Come direbbe il saggio Don Tommasino, «’ n me sa mj’ ân de vedé»… 😀
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