Economia
Verso la Deflazione Baby
In macroeconomia, la deflazione e’ una diminuzione del livello generale dei prezzi, ed e’ il fenomeno opposto all’inflazione. La deflazione e’ conseguente alla debolezza della domanda di beni e servizi, cioè un freno nella spesa di consumatori e aziende, i quali poi attendono ulteriori cali dei prezzi, creando una spirale negativa. Le imprese, non riuscendo a vendere a determinati prezzi parte dei beni e servizi, cercano di collocarli a prezzi inferiori. La riduzione dei prezzi si ripercuote per le imprese sui ricavi, anch’essi generalmente in calo. Ne deriva il tentativo da parte delle imprese di ridurre i costi, attraverso la diminuzione dei costi per l’acquisto di beni e servizi da altre imprese, del costo del lavoro e tramite un minor ricorso al credito.
I Prezzi alla produzione sono in piena fase di Deflazione nell’Eurozona, ed ancor piu’ in Italia. I prezzi al consumo hanno un andamento tendente all’inflazione zero, oltre cui tecnicamente parte la classica Deflazione.
Qui il comunicato dell’Istat
Nel mese di febbraio 2014, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente e aumenta dello 0,5% nei confronti di febbraio 2013, con una decelerazione di due decimi di punto percentuale rispetto al valore registrato a gennaio (+0,7%).
Il rallentamento dell’inflazione è in gran parte imputabile alle componenti più volatili, come i beni energetici e gli alimentari freschi, al netto dei quali l'”inflazione di fondo” resta stazionaria all’1,0%. Al netto dei soli beni energetici, l’inflazione scende allo 0,9%, dall’1,0% di gennaio.
Il lieve calo mensile dell’indice generale è principalmente dovuto alla diminuzione dei prezzi dei Vegetali freschi (-4,6%) e della Frutta fresca (-1,0%) ‒ su cui incidono fattori stagionali ‒ e dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-0,9%); contribuisce, inoltre, il decremento congiunturale dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (-0,7%).
L’inflazione acquisita per il 2014 scende allo 0,1%, dallo 0,2% di gennaio.
Rispetto a febbraio 2013, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,1% (era +0,3% nel mese precedente), mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi sale all’1,2%, dall’1,1% di gennaio. Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di cinque decimi di punto percentuale rispetto a gennaio 2014.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,3% su base mensile e crescono dello 0,9% su base annua (in rallentamento dal +1,3% di gennaio).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,3% rispetto al mese precedente e crescono dello 0,5% nei confronti di febbraio 2013 (in sensibile attenuazione dal +1,2% di gennaio).
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,3% su base mensile e cresce dello 0,5% su base annua, in rallentamento di un decimo di punto percentuale rispetto a gennaio (+0,6%). Contribuiscono alla flessione congiunturale anche i saldi invernali dell’abbigliamento e calzature, di cui l’indice NIC non tiene conto
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