Attualità
Venezuela, SPARI e blackout mortale di oltre 24 ore. La prova di forza si piega verso Guaidò
Il Venezuela ha vissuto 24 ore di Black Out quasi completo, esteso a 15 su 23 stati, compresa la capitale Caracas e l’aeroporto internazionale, dove si è rotto il generatore autonomo facendo chiudere i voli.
Che il fatto non sia casuale è evidente e, nonostante il servizio elettrico fosse militarizzato dal 2013, scelta che, evidentemente, non ha funzionato. La democrazia esiste, e deve essere implementata, proprio per impedire che gli scontri politici e sociali diventino tali da giustificare atti del genere. Anche affermare che sia tutto frutto di un sabotaggio esterno, come afferma Maduro, è forzato perchè, senza appoggi interni, non avrebbe potuto succedere un disastro del genere.
La situazione è grave, ci sono stati dei morti negli ospedali rimasti senza luce elettrica:
#Breaking: Hospital workers in #Venezuela are suffering with a lot of stress under the power outage! Babies who are been placed under supervision and are not well are receiving manual breathing pumps as generators failed hours ago in #Caracas. These are horrible videos. pic.twitter.com/3pMWAzw4TT
— Sotiri Dimpinoudis (@sotiridi) March 8, 2019
Anche una partita di calcio internazionale è stata rinviata, la città di Caracas, è al buio e pure senza acqua in un gran numero di quartieri. Il problema è che , dopo più di 24 ore, non c’è nessuna comunicazione ufficiale dal governo su quando il problema energetico possa essere risolto. Non c’è neanche chiarezza sulle cause del Blackout. La gente appare fatalista senza sapere quando e se veramente tornerà l’energia.
Così appare Caracas
#Caracas #SinLuz #ApagonMasivo #7Mar foto: vía @cristiancrespoj pic.twitter.com/apxOW07ANO
— Elyangelica González (@ElyangelicaNews) March 8, 2019
Nella notte italiana ci sono state incursioni della FEAS, polizia politica, e dei Colectivos
#Breaking: just in – more shooting is going on in #Caracas pic.twitter.com/jjTVMUNFnt
— Sotiri Dimpinoudis (@sotiridi) March 9, 2019
in alcuni quartieri, soprattutto Curicuao, con l’uso di armi da fuoco contro la popolazione che protestava e che ha risposto lanciando bottiglie ed altri oggetti.
Juan Guaidò ha confermato la manifestazione per oggi, sabato 9 marzo. Siamo sicuri che sarà una manifestazione oceanica, anche perchè i venezuelani non hanno molto altro da fare. Speriamo che non sfoci in ulteriori scontri.
Estamos en recorrido revisando la situación de caracas y de todo el país.
La solución de la crisis es que cese la usurpación. Por eso el llamado es mañana a la calle.
Será difícil comunicarnos así que es importante seguir y replicar la información oficial. pic.twitter.com/YQA6gJ2GKL
— Juan Guaidó (@jguaido) March 8, 2019
IMHO Maduro è un morto che cammina, Guaidò ha provato di avere la possibilità di sabotare lo stato, ed a questo punto tutto il resto è solo un cammino verso una situazione già decisa. La dismissione del socialismo bolivariano è un giallo di cui si conosce la vittima, ma non ancora le modalità dell’assassinio. Del resto un regime con un uomo forte deve assicurare il minimo dei servizi ai propri cittadini, di essere in rado di autosostenersi, ed ora Maduro non lo sta facendo.
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