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Vaiolo delle scimmie: l’epidemia dei gionali che fa ignorare i veri morti

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Parliamo dell’epidemia di “Vaiolo delle scimmie” per darvi anche un’idea dell’impatto secondariod ella stessa e di come esistano delle epidemie in corso molto più serie, sia come dimensioni sia come mortalità, che però non assurgono agli onori della cronaca, chissà come mai.

Ricordiamo che il Vaiolo delle Scimmie (Monkeypox) non è il Vaiolo, ha una mortalità bassa, legata a persone già deboli, ha una contagiosità limitata. Il numero di casi al mondo è molto basso.

Siamo a 600 casi su 7 miliardi di abitanti. Su base globale c’è meno di un malato ogni 10 milioni di abitanti. Non proprio tanti, per una malattia che normalmente si conclude in una quindicina di giorni con prognosi positiva. Il Vaiolo vero, in altri tempi, aveva una mortalità che poteva giungere al 30%.


Alla fine pochi casi e pure piuttosto concentrati in pochi paesi. Eppure ci sono delle epidemie serie e con dimensioni comparabili a quella del Vaiolo delle scimmie, con una mortalità molto più alta. Ad esempio in Iraq è scoppiata un'epidemia di febbre emorragica con oltre 120 casi rilevati e 20 morti, quindi una mortalità del 16,7%. Nella Repubblica Democratica del Congo e nel Congo ci sono ondate di peste bubbonica, quella seria, manzoniana, che si sono perpetuate dal 2021 e che hanno visto un'ultima ondata ad aprile - maggio con oltre 100 casi rilevati. Eppure si parla di Vaiolo delle scimmie, con tanto di Bassetti che si sente obbligato a intervenire.

La mia impressione è che vediamo quello che vogliamo vedere, o che certe comunità privilegiate nella comunicazioni vogliono farci vedere. Però le malattie serie sono qualcosa di diverso.

 

 

 


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