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Vaccini Covid: l’efficacia sui bambini è molto più limitata

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Secondo i nuovi dati pubblicati questa settimana dai Centers for Disease Control and Prevention, due dosi del vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 si sono rivelate meno efficaci nel ridurre il rischio rappresentato dalla variante Omicron nei bambini più piccoli rispetto ai gruppi di età più avanzata.

In generale l’efficacia nei confronti dei bambini del vaccino appare molto ridotta rispetto agli adulti.  Il CDC ha anche pubblicato un nuovo studio venerdì nel suo Morbidity and Mortality Weekly Report stimando che le due iniezioni di vaccino Pfizer erano efficaci solo al 31% contro le infezioni della variante Omicron nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni. Un valore oggettivamente molto basso, per il quale solitamente non si raccomanderebbe la vaccinazione. 

L’efficacia del vaccino tra gli adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni contro Omicron era praticamente doppia, al 59%, sebbene gli autori dello studio abbiano avvertito che l’incertezza statistica “ampia e sovrapposta” attorno alle due cifre suggeriva che “potrebbero non essere significativamente diverse”. Cioè alla fine potrebbe non essere efficace neanche negli adolescenti…

I ricercatori hanno testato regolarmente i bambini iscritti in quattro stati – Arizona, Florida, Texas e Utah – a partire da luglio 2021. Durante il periodo di predominanza della variante Delta, lo studio ha rilevato che l’efficacia del vaccino tra gli adolescenti era dell’87% contro l’infezione. Però con Omicron appare molto meno utile.

I bambini vaccinati nella popolazione in studio che hanno contratto il COVID hanno trascorso in media una mezza giornata in meno ammalati a letto, rispetto ai bambini non vaccinati che si sono ammalati, cioè una differenza veramente risibile. 

Pfizer e BioNTech hanno affermato di aspettarsi di avere i dati dei loro studi all’inizio del prossimo mese che potrebbero consentire alle autorità di regolamentazione di dare il via libera a una terza dose per i bambini.

In una dichiarazione, il CDC ha affermato che l’agenzia continua a raccomandare la vaccinazione COVID-19 come “uno strumento sicuro e fondamentale per proteggere i bambini e gli adolescenti indipendentemente dal loro stato di salute”.

Se l’efficacia dei vaccini sui minori è molto inferiore a quella degli adulti, e se alla fine, in media, serve solo a ridurre di mezza giornata la permanenza a letto, sorge la legittima domanda, considerando anche gli effetti avversi, se non sia meglio investire sulla cura dei pochissimi casi rispetto alla vaccinazione di massa, anche dal punto di vista etico. Tanto più che esistono ormai valide terapie riconosciute contro il covid, in grado di ridurre fortemente il numero dei ricoveri.


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