Difesa
USA in Allarme: la Cina sta aggressivamente entrando in Cuba
La Cina sta costruendo degli impianti di spionaggio elettronico molto raffinati a Cuba, letteralmente nel cortile di casa delgi USA. Sono i CDAA

L’aggressiva spinta della Cina verso Cuba sta facendo suonare un campanello d’allarme, con il timore di operazioni di sorveglianza segrete rivolte agli Stati Uniti, come rivela un nuovo rapporto del Center for Strategic and International Studies (CSIS).
Le preoccupanti scoperte, tratte da fonti di intelligence aperte, rivelano la presenza di un presunto array di antenne a disposizione circolare (CDAA) presso il sito cubano di intelligence dei segnali di Bejucal, a pochi passi dall’Avana, secondo quanto riportato da Fox News. L’antenna potrebbe individuare segnali radio da 3.000 a 8.000 miglia di distanza, mettendo nel raggio d’azione le basi militari statunitensi e persino Washington, D.C., ha osservato l’agenzia di stampa.
Un CDAA è un’antenna circolare che nasce con l’obiettivo non solo di intercettare i segnai, ma anche di geolocalizzarli con grande precisione, proprio grazie alla propria struttura circolare. Erano molto diffuse con la Guerra Fredda e sono un raffinato strumento di SIGINT.
“La velenosa alleanza del PCC con Cuba ha rappresentato per decenni una minaccia significativa per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, ha dichiarato a Fox News il presidente del Comitato per l’Intelligence della Camera, Rick Crawford (R-AK). “Il loro presunto coinvolgimento in centri di intelligence a Cuba è un comportamento di avversità non celata contro gli Stati Uniti. Le azioni del PCC stanno diventando sempre più audaci e quindi dannose per la sicurezza dell’emisfero occidentale”.
I risultati del rapporto hanno suscitato così tanta preoccupazione a Capitol Hill che i repubblicani hanno chiesto un briefing al Segretario alla Sicurezza interna Noem.
“La RPC si sta posizionando per erodere sistematicamente i vantaggi strategici degli Stati Uniti senza mai sparare un colpo”, si legge in una lettera scritta dal presidente della Sicurezza interna Mark Green (R-TN) e da un gruppo di altri legislatori a Noem. “La vicinanza geografica delle strutture sospettate di essere legate alla RPC a Cuba alle installazioni sensibili degli Stati Uniti, tra cui la Naval Station Guantánamo Bay, il Kennedy Space Center, la Naval Submarine Base Kings Bay e la Cape Canaveral Space Force Station, può consentire alla RPC di monitorare le capacità di rilevamento e di risposta americane, di mappare i profili elettronici dei beni statunitensi e di preparare l’ambiente elettromagnetico per un potenziale sfruttamento futuro”.
“Se non controllate, le attività della RPC a Cuba potrebbero creare una base operativa avanzata per la guerra elettronica, consentire la raccolta di informazioni e influenzare operazioni che minano direttamente gli interessi della sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, hanno aggiunto i legislatori.
Nel 2023, il Wall Street Journal ha riferito che Cina e Cuba hanno raggiunto un accordo in base al quale Pechino avrebbe pagato a Cuba diversi miliardi di dollari per stabilire una struttura di sorveglianza elettronica sul territorio cubano, finalizzata al monitoraggio degli Stati Uniti.
“Siamo profondamente turbati dalle notizie secondo cui L’Avana e Pechino stanno lavorando insieme per colpire gli Stati Uniti e il nostro popolo. Gli Stati Uniti devono rispondere ai continui e sfacciati attacchi della Cina alla sicurezza della nostra nazione”, hanno dichiarato all’epoca il senatore Mark Warner (D-VA) e l’allora senatore Marco Rubio (R-FL) in una dichiarazione congiunta. Dobbiamo essere chiari sul fatto che sarebbe inaccettabile per la Cina stabilire una struttura di intelligence a meno di 100 miglia dalla Florida e dagli Stati Uniti, in un’area popolata anche da installazioni militari chiave e da un intenso traffico marittimo”.
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