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Un’altra banca nordica implicata nel riciclaggio di denaro sporco. Se ne salverà almeno una?

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Oggi non è stata una buona giornata per Birgitte Bonnesen, CEO di SwedBank: infatti è stata licenziata 5 minuti dopo l’inizio di un Consiglio di amministrazione in cui si doveva parlare delle perquisizioni avvenute mercoledì a seguito delle accuse di aver favorito il riciclaggio di centinaia di milioni di euro in denaro sporco. La Bonnesen è stata responsabile delle operazioni per il Baltico, prima di essere nominata CEO della banca e sappiamo che le banche del Baltico hanno coinvolto tutte le banche nordiche, Danske e Danea in testa, nelle vicende relative alla pulitura di grosse somme di denaro provenienti dalla Russia. Ora la banca è sotto indagine da parte delle autorità USA con la possibilità di centinaia di milioni di dollari in multe a quello che è il più antico istituto di credito svedese. Gli azionisti l’hanno licenziata in cinque minuti perchè le vicende ledevano la sua figura dal punto di vista dell’onorabilità.

Che la SwedBank cadesse prima o poi negli stessi scandali che stanno colpendo Danske e Danea, oltre che Deutsche, era abbastanza ovvio anche perchè viene a gestire il 60% dei pagamenti in Estonia, uno dei paesi baltici coinvolti maggiormente nelle attività di pulitura del denaro. Ora la EBM, l’autorittà di controllo svedese, sta compiendo uno stretto auditing che viene a riguardare almeno 135 milioni di euro di pagamenti gestiti dalla banca. Un gran numero di conti intestati ad “HRNR” cioè a non residenti ad alto rischio, è stata identificata e viene indagata. I movimenti di denaro verrebbero a coinvolgere anche l’ex capo della campagna elettorale di Trump, Paul Manaford, e l’ex presidente uncraino Viktor Yanukovic, ma, sicuramente, in futuro ci sarà da attendere anche nomi più succosi.

Comunque il denaro sporco dell’est ha trovato una strada facile nel Nord Europa.