Economia
Un pò di chiarezza sul tursimo in Italia

Ka polemica politica non va mai in ferie, ed anzi in questo scorcio di fine estate, sembra acuirsi proprio aul tema cosi caro a tutti gli italiani: quello delle meritate vacanze. La sinistra cavalca lil dato che alcuni proprietari di stabilimenti balneari ( ma a proposito non erano una pericolosa lobby cara alla destra che andava combattuta con ogni mezzo?) hanno diffuso in questi giorni e che parla di un drastico calo di presenza del 20/30% sui loro lidi rispetto allo scorso anno. Un dato non omogeneo e che si scontra con differenti fattori, il primo dei quali è senza dubbio quello che riguarda i prezzi diventati ormai proibitivi, per la gran parte degli italiani, per usufruire dei servizi di una spiaggia attrezzata.
Non si tratta di una questione di stipendi bassi, se una famiglia media di 4 persone, deve far fronte per una giornata al mare ad una spesa che spesso supera abbondantemente le 70/80 euro di media. Si tratta di buon senso se si preferisce cambiare destinazione o servirsi delle spiagge libere. Il secondo fattore che può giustificare un calo delle presenza nelle località di mare, sarebbe il susseguente boom registrato, grazie anche alle temperature torride di questa estate, nelle località di montagna, Si tratterebbe insomma di una sorta di riposizionamento delle destinazioni scelte dagli italiani per le loro vacanze.
D’altra i dati di Eurostat confermano che nel nostro paese “solo” il 31% degli italiani non può permettersi una vacanza, una dato che è il piu basso dal 2004, smentendo nei fatti, quindi chi come Cinte e Schlein sbandierano ai quattro venti che gli italiani non possono andare in vacanza a causa di un loro maggiore impoverimento ( smentito oltretutto dai risultati record registrati sul fronte occupazione). Ma anche dati presentati recentemente dal Centro Studi di Confindustria evidenziano un nuovo record per il turismo in Italia, con una crescita significativa della spesa dei turisti stranieri e un aumento complessivo della spesa turistica a 110 miliardi di euro nel 2024, segnando un progresso rispetto ai livelli pre-pandemia.
“I numeri parlano chiaro: l’Italia continua a essere una destinazione leader a livello internazionale, in grado di attrarre visitatori da tutto il mondo. La crescita del +6,9% della spesa turistica straniera dimostra la forza del nostro Paese come meta di eccellenza, sia per il patrimonio culturale che per la qualità dei servizi offerti. È un risultato che premia l’impegno delle nostre imprese e ci spinge a fare ancora di più per valorizzare il settore”, dichiara Marina Lalli, Presidente di Federturismo Confindustria.
La Presidente ha voluto sottolineare anche il ruolo cruciale svolto dalle istituzioni: “Questi traguardi sono il frutto non solo del lavoro delle imprese, ma anche della sinergia positiva instaurata con il Ministero del Turismo e con la Ministra Daniela Santanchè. Le politiche di promozione messe in campo, unite all’impegno per il miglioramento dell’attrattività del nostro Paese, hanno creato le condizioni ideali per ottenere risultati così significativi. È una dimostrazione concreta di come pubblico e privato possano collaborare per raggiungere obiettivi comuni.”
Federturismo ha evidenziato, inoltre, il contributo economico del turismo: “Con un impatto diretto e indiretto pari all’11% del PIL nazionale ma che arriva al 14% con i servizi direttamente collegati, il turismo non è solo un pilastro della nostra economia, ma anche un settore strategico per la creazione di valore e occupazione. La crescita della spesa media per turista e l’aumento dell’uso del digitale confermano la capacità delle nostre imprese di innovare e rispondere alle esigenze di un mercato sempre più competitivo.”
L’Italia si conferma ai vertici delle classifiche globali: il nostro Paese è tra i primi 10 al mondo per numero di turisti stranieri e ha raggiunto il quarto posto per spesa dei visitatori internazionali, superando il Regno Unito.
E il dato viene confermato anche dal Rapporto Annuale del Turismo Europeo 2025 pubblicato da ETC (European Travel Commission) e confermato da ISTAT e ENIT, l’Italia ha registrato:
Un incremento del +12,8% di arrivi internazionali rispetto al 2024.
Un aumento del +10,4% delle presenze turistiche nelle strutture ricettive.
Una crescita del +15% nella spesa media per turista.
Un’espansione significativa nel turismo interno, con un +8% di viaggiatori italiani che scelgono il proprio Paese.
Insomma ecco allora che leggendo questi dati, resta da chiosare, che, come per la notizia della morte di Mark Twain, anche quella sul crollo del turismo appare fortemente esagerata
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