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UN NUOVO “THE BIG SHORT?”: negli USA stanno per saltare i derivati sugli immobili.. (attenti ad AXA) commerciali

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Chi ha visto l’ottimo film “The Big Short” ha  avuto una spiegazione comprensibile di come le Collaterized Debt Obligations, gli strumenti utilizzati per finanziare i Mortgage Backed Securities, cioè indirettamente i mutui immobiliari, ad un certo punto saltarono per le insolvenze dei prestiti a cui erano collegati, causando anche la crisi sia di chi aveva investito in questi strumenti, sia degli istituti di credito che li avevano lanciati.

Ora forse siamo al “The Big Short 2”, ma in questo caso a saltare sono i CMBS, Commercial Mortgage Backed Securities, valore che viene riassunto dagli indici CMBS, anche nella versione CMBX6 che contiene soprattutto dei mutui molto rischiosi, BB e BBB. Se una persone scommette contro la solidità dei mutui commerciali compra i CDS, credit default swap a copertura di questo tipo di strumenti. Se i CMBS saltano chi ha i CDS sui CMBS riceve un premio. Si tratta dello stesso tipo di scommessa fatta nel famoso film “The Big Short”, dove gli investitori fecero addirittura creare  questi CDS che prima non esistevano perchè nessuno pensava che i mutui potessero saltare. Poi arrivò il 2008…..

Molti, da tempo, anche qui  (Fabio Lugano che conosce bene le formule retail ne ha parlato spesso) affermano che le formule di Centro Commerciale all’americana sono superate, per cui molti si sono messi a speculare comprando CDS sui CMBS pensando che , prima o poi, dovessero saltare. Questa speculazione è partita dal 2016 ed alcuni hanno buttato mari di denaro su questa scommessa. Ultimo ad unirsi a questo gruppo è stato il noto investitore Carl Icahn, che ha fatto i soldi con il settore high-tech e farmaceutico e che uno dei più noti investitori attivi. Però fino al 2020 le scommesse di questi signori è stata perdente. Però potremmo essere ad una svolta.

Già il 2019 era stato particolarmente pesante, con un record  di chiusure di punti vendita nel settore retail:

A questo si è aggiunta nel 2020 la crisi covid-19 nella quale si calcola che il 40% degli affittuari di superfici nei centri commerciali sia diventata morosa o insolvente a causa della chiusura. A questo punto l’Indice CMBX6, che contiene 25 mutui fra i più rischiosi, ha iniziato a precipitare:

L’indice è precipitato di 30 punti dall’inizio dell’anno e per ora non accenna a fermarsi. A maggio 167 mutuatari all’interno del CMBS sono stati dichiarati insolventi, nonostante ci sia un mese “Di Grazia” prima della dichiarazione dell’insolvenza stessa. Si calcola che, per fine mese, il 5% dei mutui sia diventato insolvente in modo ufficiale, mentre un altro 5% sia nel “Periodo di grazia” e diventi insolvente ai primi di giugno. Nel frattempo almeno altre quattro grandi catene stanno per dichiarare insolvenza nei propri mutui commerciali.  A questo punto sembra che il giorno in cui Carl Icahn e gli altri che hanno scommesso CONTRO i centri commerciali vedranno il loro investimento ripagato, ed anche ripagato molto bene. Però se uno diventa ricco, c’è un altro che diventa povero, in questo genere di affari. In questo caso a diventare povero potrebbe essere la AllianceBernstein di Nashville che ha emesso CDS per 4 miliardi di dollari di garanzie ed è controllata dal gruppo Francese AXA, che ne possiede il 64%.

Poi ci saranno i CMBX 9…


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