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Esteri

Un giorno dopo essere stato attaccato da G.W. Bush, Trump desecreta gli atti dell’omicidio di JFK: . Bush padre fu arrestato a Dallas nel giorno dell’omicidio?

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Fonte: Breitbart.com, Zerohedge.com, vedasi LINK

Viene prima l’uovo o la gallina? Riletto, Trump desecreta gli atti (integrali? vedremo) sulla morte di JFK – che la CIA voleva tenere riservati ancora per 25 anni – perchè attaccato da Bush o Bush lo attacca perchè sapeva della desecretazione?

Non credete alle panzane, NON verranno fuori segreti particolari da tali atti, solo la conferma di quanto tutti sospettano: probabilmente fu il deep state ad uccidere JFK, vedremo cosa verrà fuori. Il motivo a mio avviso può essere plurimo, ma diciamo che la natura cattolica di JFK, il suo aborrire la guerra come strumento di potere, il suo essere irlandese ossia figlio del più grande trafficante di alcool dell’era del proibizionismo con Al Capone (e quindi nemico dei mafiosi) contribuì alla sua morte (…). Il problema sta nel fatto che probabilmente gli altissimi ranghi USA, quelli dello Stato profondo, contribuirono alla morte del presidente forse più amato della storia recente americana, assieme e forse più di Reagan, vedremo i fatti. Va infatti ricordato che Bush padre fu vice direttore della CIA prima di diventare Presidente degli USA dopo Reagan; alcuni sostengono – da verificare – che fu addirittura fermato a Dallas nei pressi del luogo dello sparo da parte dell’omicida solitario Lee Harvey Oswald, un Paddock ante litteram sembrerebbe, appunto come a Las Vegas qualche giorno fa, peccato che grazie alla tecnologia ed ai telefonini a qualche giorno dall’evento di Las Vegas gli sparatori sembrano invece moltiplicarsi, che strano.

La mossa è davvero strategica: Trump pur avendo vinto le elezioni USA, inaspettatamente, è messo sotto costante pressione dallo stato profondo proprio perchè non ne fa parte (!). Dunque il deep state potrebbe avere paura e dunque potrebbe anche cercare di neutralizzarlo, magari come ha fatto con JFK. Ossia, con questa mossa, soprattutto con quello che seguirà alla pubblicazione da parte dell’opinione pubblica, con la conferma probabile che ci sono stati pezzi dello Stato USA che hanno tramato per la morte JFK, la narrativa contro Trump cambierà, necessariamente. Si, perchè Trump in tal caso certamente dirà, “…stanno cercando di fare lo stesso anche con me…“.

Da lì in avanti anche molti Dem avranno giocoforza l’obbligo se non di supportare Trump quanto meno di non ostacolarlo: nel caso, appunto, perchè i Governi Dem che lo hanno preceduto avrebbero sempre taciuto tale scandalosa verità? Erano d’accordo? Ed Obama, cosi kennediano a parole, perchè avrebbe taciuto? Forse erano tutti d’accordo, tutti avevano interesse a tacere? E, soprattutto, Lyndon Johnson, il vice presidente dei tempi, era della partita? Incredibilmente, tutti erano della partita meno Trump? In tale caso il supporto popolare per la presidenza sono portato a dire che esploderebbe. Infatti va ricordato che fu proprio un Democratico ad autorizzare la scellerata partita in Vietnam contro i dettami kennediani ormai trapassati (non solo JFK, ma a breve giro anche il fratello ed ex ministro Bob Kennedy, che voleva presentarsi per le presidenziali successive, ndr), guerra poi persa rovinosamente, evento che obbligò il successore alla Casa Bianca Nixon – per gli enormi debiti contratti – a negare la convertibilità del dollaro in oro! Si, perchè gli USA andarono quasi in rovina per colpa del Vietnam.

Conclusione: i file inediti sull’assassinio di JFK sono davvero un game changer.

Lo avevamo previsto, siamo allineati agli eventi, bene. Adesso vedremo quanto terranno ancora le borse e quanto si svaluterà il dollaro contro euro, se si fermerà a 1.25 come pensano in molti, o se arriverà a 1.60 e magari anche oltre, come fu nel post subprime.

Nota tecnica: La tedesca Daimler (Mercedes) ha pubblicato ieri un crollo dei profitti trimestrali del 15% circa, guarda caso in corrispondenza della salita dell’euro vs. dollaro di – in media – 6-7 figure nel periodo. Cosa accadrebbe a Daimler ed agli esportatori tedeschi in genere se le figure di svalutazione del dollaro fossero ulteriori 40? L’euro starebbe ancora in piedi? E soprattutto, a tale punto l’Italia che farebbe, infatti a Roma a tale punto non converrebbe più restare ancora nella moneta unica pena il default del paese (a tale punto i governi italiani cooptati dall’EU farebbero fallire il paese contro gli interessi di tutti gli italiani tranne loro stessi?). Ricordando anche la nefasta austerità Euroimposta.

Alla notizia sopra va aggiunto che, parallelamente, il colosso iper-sistemico della difesa e della tecnologia USA, General Electric – storicamente vicino all’Italia, ndr – sta andando in crisi prospettica con profitti trimestrali pari a poco più del 60% di quelli di Daimler. Ossia necessita di un boost, magari grazie ad un dollaro da svalutare (…).

La storia ci sta superando. Come sempre.

MD


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