Attualità
UE: quattro paesi minacciano di bloccare le misure energetiche senza tetto del gas
Quattro Paesi dell’UE minacciano di far far saltare un pacchetto di misure volte ad affrontare l’attuale crisi energetica, tra cui misure per l’acquisto congiunto di gas naturale e l’accelerazione delle autorizzazioni per i progetti di energia rinnovabile.
I quattro Paesi, Belgio, Grecia, Italia e Polonia, hanno minacciato di bloccare l’intero pacchetto di misure in materia di energia, concepito per alleviare la crisi energetica in 27 Paesi dell’UE, perché un piano per il tetto dei prezzi del gas naturale non è incluso nell’attuale elenco di proposte dettagliate.
Si tratta solo dell’ultima di una serie di discussioni sul controverso meccanismo di riduzione del prezzo del gas naturale, e i persistenti ritardi potrebbero impedire ai ministri dell’Energia di approvare un tetto al prezzo nella riunione del 24 novembre, come previsto in precedenza.
Secondo quanto riportato da Reuters, i quattro Paesi chiedono alla Commissione europea di presentare una proposta esaustiva sul tetto al prezzo del gas naturale prima della data dell’incontro. In caso contrario, i quattro Paesi non approverebbero l’intero pacchetto di misure energetiche che saranno sottoposte ad approvazione in quella data. Tali misure comprendono l’acquisto congiunto di gas da parte dei Paesi dell’UE e l’accelerazione delle autorizzazioni per i progetti di energia rinnovabile.
La Commissione europea, a sua volta, ha risposto promettendo di presentare i dettagli del tetto al prezzo del gas in tempo per l’incontro.
Lunedì la Commissione europea ha comunicato ai Paesi che non c’era modo di creare un tetto al prezzo del gas – contrariamente alle richieste dei leader europei – senza intaccare i contratti a lungo termine esistenti. La CE ha proposto invece un “meccanismo di correzione del mercato”. L’idea originale di un tetto al prezzo del gas naturale è stata attribuita a Belgio, Grecia, Italia e Polonia, anche se gli esperti del settore e gli analisti hanno sollevato dubbi sulla fattibilità di tale tetto. In realtà è la Germania, Dominus della UE e della Commissione, a non volere il tetto sul prezzo perché teme di dover tagliare le proprie forniture di gas. Nella UE non si muove un ago che la Germania non voglia, e i quattro paesi dovranno adattarsi, presto o tardi e piegare la testa. Del resto la Commissione potrebbe presentare la proposta di tetto per farla bocciare all’interno del Consiglio, anche se questo metterebbe in evidenza le rotture fra i singoli paesi.
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