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UE: il fallimento dei programmi militari in un documento riservato

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Il patto di cooperazione militare dell’Europa è stato chiamato “La bella addormentata nel bosco” e un rapporto sui progressi  dal giornale Politico indica come continui a esserlo.

Il programma, noto come Cooperazione strutturata permanente (PESCO), riunisce 25 paesi membri dell’UE, che lavorano in gruppi più piccoli su un totale di 46 progetti congiunti. I progetti coprono terra, mare, aria, spazio e cyberspazio e vanno dalla difesa dei droni alla sorveglianza marittima alla formazione di intelligence. Tanti, forse troppi progetti, che portano ad un impegno frazionato e confuso nella difesa, Infatti dopo tre anni e mezzo dopo che la PESCO è stata lanciata in pompa magna dai leader dell’UE, molti dei progetti sono ancora agli inizi e un numero significativo è in ritardo sul programma.

Il documento, che riunisce i rapporti sui progressi di tutti i 46 progetti PESCO in corpose 115 pagine, ricorda che, nonostante i discorsi di alcuni leader e funzionari dell’UE sul raggiungimento di “autonomia strategica”, gli sforzi del blocco nel settore militare hanno ancora molti ostacoli da superare. 15 progetti sono in forte ritardo, 6 a causa della pandemia, ma altri proprio non proseguono per loro natura. In altri 14 casi non c’è ritrdo solo perchè la consegna è stata postposta al futuro. Un totale di 21 progetti sono ancora nella fase di “ideazione”, in altre parole, l’idea è ancora in fase di sviluppo. Altre 17 sono in fase di “incubazione”, dove viene definito il perimetro del progetto. Solo otto sono alla penultima fase, l’esecuzione. Nessuno è nella fase finale di “chiusura”. Nessun progetto è in anticipo sui tempi. Insomma , siamo di fronte all’ennesimo disastro burocratico europeo : tanta aria fritta, nessun fatto concreto.

PESCO doveva essere l’alternativa alla NATO dal punto di vista della difesa e avrebbe dovuto permettere alla UE di essere autonoma nel contenere la minaccia militare russa in occidente. Peccato che, come qualsiasi cosa “Ambiziosa” (termine fra virgolette per il pessimo uso che ne fanno in sede UE) si sia rivelato solo l’ennesimo, costosissimo, buco nell’acqua. Invece che “Ambizione”, nelle sedi europee ci vorrebbe molto “Realismo”, a ormai i burocrati europei vivono in una bolla permanente.


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