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UE: Dazi o Blocco, comunque la Commissione non combina nulla sul petrolio russo
È improbabile che l’Unione Europea raggiunga una decisione unanime sull’idea di una tariffa daziaria sul petrolio russo, idea lanciata dagli USA per danneggiare l’export di Mosca, secondo quanto riferito da Argus. Un evento quasi ovvio, considerando che, alla fine, sono due facce della stessa medaglia.
Fondamentalmente, è probabile che un accordo a livello di UE sui dazi sia difficile da raggiungere per l’opposizione delle stesse parti che stanno ora opponendosi al bando del petrolio russo, cioè soprattutto l’Ungheria. Del resto gli effetti delle due misure non sono molto diverse.
L’idea di una tariffa UE sulle importazioni di petrolio dalla Russia viene dagli Stati Uniti, che stanno valutando la possibilità di proporre ai paesi europei di imporre una tariffa invece di un embargo, per dissipare le preoccupazioni sulla sicurezza dell’approvvigionamento e l’aumento dei prezzi del petrolio. L’UE potrebbe combinare tariffe ed embarghi, ha affermato martedì il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen dopo aver discusso i modi per ridurre la dipendenza dell’UE dall’energia russa con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. In questo modo non ci sarebbe un divieto all’import dalla Russia, ma questo sarebbe meno conveniente.
Però secondo un funzionario dell’UE: “Non c’è modo per noi, nell’ambito della politica commerciale comune, di aumentare semplicemente le tariffe. Dobbiamo rispettare le regole”.
“Sarebbero sanzioni, non qualcosa che rientra nella politica commerciale”, ha detto un funzionario ad Argus, commentando la possibilità di una tariffa sul petrolio russo.
In un regime di sanzioni, non in un regime di politica commerciale, una tariffa richiederebbe anche l’approvazione unanime di tutti i 27 Stati membri dell’UE, inclusa l’Ungheria, come nel caso del proposto embargo petrolifero sul greggio russo e sui prodotti raffinati.
All’inizio di maggio, la Commissione europea ha ufficialmente proposto un divieto totale alle importazioni russe di greggio e prodotti petroliferi, che dovrebbe entrare in vigore entro la fine dell’anno, ma per ora si tratta solo di un auspicio perché sulla materia siamo ancora ben lontani dal raggiungimento di un accordo.
In una riunione di lunedì, i ministri degli Esteri dell’UE non sono riusciti a convincere l’Ungheria ad abbandonare il veto su un embargo. I diplomatici sperano che un vertice di fine maggio possa raggiungere una decisione unanime sul divieto del petrolio russo, da eliminare gradualmente nell’arco di sei mesi e con esenzioni per i paesi dell’Europa centrale tra cui Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca. Cioè praticamente si applica dazi su base volontaria , stupidi e poco efficaci, che avranno come effetto solo quello di far ulteriormente aumentare il prezzo del petrolio per i cittadini della UE. Nessuno infatti ha chiesto che sono questi ne pensino della questione.
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