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Ucci Ucci sento odor di cristianucci (di Raffaele Salomone Megna)

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Vi ricordate la fiaba di Giacomino ed il fagiolo magico?

Tra i personaggi immaginari del racconto oltre a Giacomino c’è un gigante con un grande olfatto, grazie al quale riesce a rilevare la presenza dei bambini, i cristianucci appunto, con i quali vorrebbe farcire i panini per renderli più gustosi. Sua moglie, invece, donna pietosa, sottrae Giacomino alle fauci del gigante nascondendolo nel forno della cucina.

Orbene, in questo scritto parleremo brevemente di D.E.F. e “ius soli” e vedremo come l’antica fiaba popolare inglese sia quanto mai pertinente.

Cominciamo dal documento di economia e finanza presentato dal governo Renzi il giorno 8 del mese di aprile 2016 e firmato dall’ineffabile ministro per l’economia Pier Carlo Padoan.

In esso si legge in premessa quanto segue:

Bene. Passiamo ora al mese di aprile dell’anno successivo, il 2017.

Il Presidente del Consiglio è questa volta Gentiloni, il DEF per l’anno 2017, ancora una volta è firmato da Padoan.

Questa volta, sempre in premessa, si legge:

Come si evince dai testi, mentre nel 2016 gli afflussi di migranti sono ritenuti di carattere eccezionale, nel 2017 diventa invece una sfida sul terreno della libertà di circolazione, per cui è necessario pianificare politiche di integrazione nei mercati del lavoro nazionale per coglierne i benefici di fronte ad una società che invecchia!

Non ci troviamo più quindi davanti ad una emergenza, ma ad un fatto che è positivo per il mercato del lavoro italiano. Ben vengano quindi gli sbarchi.

Sempre il D.E.F. 2017 riporta il seguente grafico (immaginate cosa avverrà con lo ius soli ) :

come pure la valutazione dei costi per l’accoglienza pari a 4,7 miliardi di euro, che incorpora il lauto quanto generoso contributo europeo che ammonta per il 2017 a 91 milioni di euro!

Ove non bastasse, a riaffermare la bontà delle migrazioni, a pag 96 e 97 del DEF 2017 leggiamo:

Da quanto riportato si coglie con immediatezza che il fenomeno delle migrazioni di massa in Italia non è paventato dal governo Gentiloni, ma anzi auspicato, pur costando alla collettività la stratosferica somma di 4,7 miliardi di euro (un quarto della tasse sugli immobili).

Infatti, un aumento del flusso migratorio del 20% annuo a partire dal 2021 porterebbe il mitico rapporto debito /PIL nel 2060 di ben il 18% inferiore alla soglia programmata.

Questo, ovviamente, secondo gli scienziati che percorrono e si allignano tra le stanze ed i corridoi del MEF, quegli stessi che non riescono neanche a prevedere le variazione del PIL italiano a distanza di sei mesi.

Le indicazioni del DEF ci forniscono una importante chiave di lettura su quello che sta avvenendo Italia e ci consentono di dare una risposta ad una domanda che tanti italiani si staranno ponendo.

Perchè mai un governo al termine del proprio mandato, non uscito dalle urne, dovrebbe varare una legge sulla cittadinanza italiana che prevede lo ius soli per ottenerla e non provvede a varare una nuova legge elettorale, unico motivo per il quale ufficialmente esiste?

Semplice: per realizzare per altra via quello che è stato negato con il referendum costituzionale del dicembre 2016 dalla volontà popolare. Declassare l’Italia al rango di una semplice colonia.

In questa scelta sciagurata non c’entra in alcun modo il principio di fratellanza universale o di pietas cristiana e men che meno il diritto di asilo politico, garantito dall’art.10 comma 3 della nostra Carta Costituzionale che, tra l’altro, così sancisce :

“lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”.

Sono tutti concetti impertinenti.

I nostri vecchi dicevano che dove mangiano cinque mangiano anche sei, ed è vero, ma certamente dieci no.

Alessandro Manzoni nella magnifica poesia “Marzo 1821“ scritta per la “illustre memoria di Teodoro Koerner poeta e soldato della indipendenza germanica morto sul campo di Lipsia il giorno 18 ottobre 1813, nome caro a tutti i popoli che combattono per difender o per conquistare una patria “ ricordava che l’Italia è “Una d’armedi lingua, d’altare,. Di memoriedi sangue di cor.”

Per cui, dietro tutta questa bonomia di facciata, in un paese con una disoccupazione giovanile al 40%, c’è in realtà la bieca volontà di costruire quell’esercito di riserva di diseredati, così come veniva definito da Carl Marx, necessario ad abbattere ulteriormente i salari minimi.

Dietro questo “vogliamoci bene” c’è il lavoro – merce, c’è il perseguimento di un disegno volto a colpire ancora una volta gli strati più deboli della società, distruggendo quel che resta dello stato sociale. C’è la costruzione di un modello sociale basato sulla decrescita, sul debito e sul darwinismo economico. Ovviamente, a detrimento dei tanti ed a vantaggio dei pochi.

Tutto questo nasconde lo “ius soli”, ultimo atto di una classe politica e di un parlamento assolutamente asservito alle lobby economiche finanziarie internazionali e che risponderanno certamente davanti al tribunale della storia.

E’ proprio il caso di dire: ucci, ucci, sento odor di cristianucci.

Raffaele Salomone Megna


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