Esteri
A giudicare dal silenzio dei media ieri Trump ha stravinto il duello con la Clinton. Resteranno negli annali le sue parole: “…Io ti manderei in galera…”
Dopo una lunga notte concludo che, secondo lo scrivente, ieri Trump non ha solo vinto, ha stravinto. Molti commentatori USA a caldo la pensano nella stessa maniera. E dunque The Donald avrebbe salvato la sua campagna elettorale, vedrete che oggi gran parte dei repubblicani torneranno al suo fianco.
Come volevasi dimostrare oggi i media mainstream di mezzo mondo tacciono quanto accaduto ieri, evitando di parlarne.
Prima di tutto permettetemi un commento personale: Donald Trump durante il dibattito ha elogiato pubblicamente la dottrina ed il valore del fu Justice Antonin Scalia, promettendo che il prossimo membro della corte suprema con lui Presidente cercherà di essere lo strenuo difensore della costituzione USA che fu il nostro nobile oriundo. Vada come vada è un onore per noi italiani, a maggior ragione perché Scalia fu colui che ebbe l’ardore di criticare pubblicamente l’operato dei giudici di Milano durante Tangentopoli bollandolo addirittura come antidemocratico vista la limitazione dei diritti della difesa attraverso la custodia preventiva in carcere (…).
Tornando a ieri sera, abbiamo visto un dibattito che è stato l’equivalente politico della sfida tra Rocky ed Apollo Krieg (ma senza stretta di mano iniziale). Uno scontro al fulmicotone, di quelli che vedi una volta nella vita. Epiche ed incredibili sono state le parole e soprattutto la forza con cui Trump si è scagliato contro Hillary affermando con con lui presidente “…lei sarebbe in galera!”. [ricordo che tutto questo è accaduto davanti ad una platea di circa un miliardo di persone in tutto il mondo].
A parte la sostanza delle accuse – riguardavano le famose mails suppostamente cancellate con la menzogna dalla candidata democratica – vedo difficile la vita politica (dopo una siffatta accusa) di una eventuale presidentessa Dem che si ritiene corretta per definizione vis a vis con il potenti del mondo.
Andando oltre, gli scambi di accuse sono state ad alzo zero: la Clinton che accusava Trump per le sue parole sessiste, Trump che rispondeva “scusate per quanto detto, ma sono cose che purtroppo gli uomini dicono…”. Aggiungendo però che il marito della sua avversaria ai tempi fu qualcosa di simile ad uno sfruttatore sessuale, mentre la moglie oggi candidata alla presidenza arrivò a minacciare addirittura le sue vittime affinché non denunciassero l’accaduto alle autorità o qualcosa del genere (vedremo oggi i commenti della stampa USA). Le supposte “sfruttate sessuali” erano per altro presenti al dibattito come spettatrici.
La Clinton è sembrata molto sicura negli atteggiamenti ma Trump questa volta era davvero preparato, il format con 2 minuti a disposizione per la risposta – regolarmente sforati da entrambi – si addice certamente di più al roboante candidato repubblicano rispetto si 30 secondi dello scorso dibattito.
Su ISIS e musulmani le posizioni sono state nettamente diverse, la candidata Dem in continuità con Obama nella sua politica dell’accoglienza nel rispetto delle policies applicate in medio oriente, Trump con la volontà di annientare il movimento terrorista in collaborazione con Mosca, aggiungendo che i generali Patton e Mac Arthur si stanno rivoltando nella tomba per quanto fallimentari siano state le politiche americane in medio oriente sotto Obama ed in particolare con Clinton Segretaria di Stato. (…).
Un ultimo appunto sull’Obamacare, chiaramente da difendere per la Clinton mentre da cancellare immediatamente da Trump sostituendolo con maggiore concorrenza delle compagnie assicurative nella sanità, aziende che – secondo il repubblicano – oggi semplicemente non competono.
Personalmente ritengo però che Trump abbia toccato il cuore degli americani nell’ultima domanda di uno spettatore, come due candidati tanto in contrapposizione pensano di andare d’accordo in futuro negli interessi della nazione: dalla Clinton sono venute fuori parole belle ma di circostanza, da Trump una diversione che secondo me ha fatto centro quando ha riconosciuto – nonostante apprezzi poco o nulla la Hillary politica – il grande valore di combattente della sua avversaria, il fatto di essere ancora lì a difendersi senza ritirarsi dopo tutto quanto lei ha fatto dimostra che è una lottatrice e va rispettata.
Gli americani hanno certamente apprezzato.
Oggi i mercati rispondono come da attese, azioni senza direzione prima delle uscite dei giornali USA, chiaramente vogliono vedere come di schiereranno prima di fare valutazioni: personalmente ritengo che se Trump dovesse andare verso la vittoria le borse cadrebbero (assieme al dollaro) in continuità con le accuse del repubblicano sul fatto che la corrente amministrazione stia sostenendo le borse per far rieleggere un presidente democratico.
Mitt Dolcino
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