Economia
Trump appoggia l’accordo U.S. Steel-Nippon: le azioni volano e così anche 70.000 nuovi posti di lavoro negli USA
l Presidente Trump annuncia il suo pieno appoggio alla partnership tra U.S. Steel e Nippon Steel, definendola il più grande investimento nella storia della Pennsylvania. Le azioni di U.S. Steel volano. Scopri l’impatto su posti di lavoro e industria siderurgica USA.

Le azioni della United States Steel Corp. sono salite ai massimi livelli dall’aprile 2011 dopo che il Presidente Trump ha annunciato sui social il suo pieno appoggio alla partnership tra il produttore di acciaio di Pittsburgh e la giapponese Nippon Steel. Ecco come si sono confermati i titoli azionari:
Trump ha confermato che U.S. Steel rimarrà con sede a Pittsburgh, definendo l’accordo il più grande investimento nella storia della Pennsylvania e un primo passo fondamentale per rivitalizzare l’industria siderurgica nazionale, allineandosi al suo programma “America First” di ricostruzione di catene di approvvigionamento critiche.
“Sono orgoglioso di annunciare che, dopo molte considerazioni e trattative, la US Steel RIMARRA’ in America e manterrà il suo quartier generale nella grande città di Pittsburgh”, ha scritto Trump sul social network Truth.
E ha continuato: “Per molti anni il nome ‘United States Steel’ è stato sinonimo di grandezza, e ora lo sarà di nuovo. Si tratta di una partnership pianificata tra United States Steel e Nippon Steel, che creerà almeno 70.000 posti di lavoro e aggiungerà 14 miliardi di dollari all’economia statunitense”.
Il Presidente ha dichiarato che gran parte dell’investimento si svilupperà nei prossimi 14 mesi e sarà “il più grande investimento nella storia del Commonwealth della Pennsylvania”.
Trump ha concluso il post affermando che: “Le mie politiche tariffarie garantiranno che l’acciaio torni ad essere, per sempre, MADE IN AMERICA. Dalla Pennsylvania all’Arkansas, dal Minnesota all’Indiana, l’AMERICAN MADE è TORNATO. Ci vediamo tutti alla U.S. Steel di Pittsburgh venerdì 30 maggio per una grande manifestazione”.
In precedenza, un articolo del Wall Street Journal affermava che Nippon aveva addolcito l’accordo “raddoppiando all’incirca il suo piano di spesa e impegnandosi persino a costruire un’acciaieria nuova di zecca per ottenere la benedizione di Washington per l’acquisizione di U.S. Steel”.
Sebbene Trump abbia inizialmente criticato l’accordo, lo ha poi accolto con favore perché si allinea con gli obiettivi politici di America First di rafforzare le catene di approvvigionamento nazionali e rivitalizzare l’industria manifatturiera.
L’accordo di fusione tra U.S. Steel e Nippon, che valuta U.S. Steel 55 dollari per azione, scade il 18 giugno, salvo proroghe.
Le azioni di U.S. Steel sono balzate al livello più alto dall’aprile 2011 dopo il post del presidente sul social network Truth.
Nel frattempo, il sindacato United Steelworkers continua a opporsi con forza, citando la storia di Nippon sfruttamento dei mercati siderurgici statunitensi, ma questa volta la sotria potrebbe essere molto diversa: ci sono dazi del 25% che rendono pià conveniente produrre negli USA. Non potendo esportare dal Giappone, Nippon Steel ha più convenienza a produrre negli USA. Tanto più che l’energia è meno costosa.
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