Economia
USA: Trump riorganizza l’ICE per intensificare le espulsioni. Obiettivo quotidiano: 3.000 rresti.
Trump riorganizza l’ICE. Sostituite figure chiave. L’obiettivo è arrivare a 3000 arresti ed espulsioni al giorno

L’Immigration and Customs Enforcement (ICE) ha annunciato giovedì una serie di cambiamenti nella leadership per intensificare drasticamente gli arresti di migranti irregolari. Secondo il vice capo di gabinetto della Casa Bianca, Stephen Miller, il nuovo obiettivo minimo è di 3.000 arresti al giorno, con l’intenzione di incrementare questa cifra grazie a un aumento dei fondi all’agenzia. Questo rappresenta quasi il doppio rispetto ai 1.800 arresti giornalieri inizialmente previsti dall’amministrazione Trump a gennaio. Se il ritmo di 3.000 arresti al giorno fosse mantenuto, si arriverebbe a oltre un milione di espulsioni di migranti irregolari all’anno.
Il contesto: un’ondata migratoria senza precedenti
Per comprendere la portata della situazione, basti pensare che, durante l’amministrazione Biden, si sono registrati almeno 11 milioni di passaggi illegali identificati al confine, a cui si aggiungono circa 2 milioni di “fuggitivi” (migranti che hanno attraversato il confine senza essere intercettati dalla Border Patrol). Circa l‘85% di questi migranti è stato rilasciato negli Stati Uniti grazie alle politiche di asilo, il che significa che oltre 10 milioni di irregolari potrebbero essersi stabiliti nel paese senza ostacoli.
L’amministrazione Trump è riuscita a ridurre gli arrivi al confine del 95% in soli quattro mesi, un risultato che evidenzia come la crisi migratoria sia stata, secondo molti, orchestrata e supportata da politici e leader democratici. Questo suggerisce una gestione coordinata del fenomeno migratorio, definito da alcuni come un'”invasione”.
La sfida interna: milioni di irregolari già negli USA
Nonostante i successi al confine, il problema dei milioni di migranti irregolari già presenti negli Stati Uniti rimane irrisolto. L’obiettivo di Trump è rendere l’espulsione una minaccia concreta, aumentando significativamente gli arresti. Una politica di deportazioni più visibile potrebbe spingere molti irregolari a lasciare volontariamente il paese.
Cambiamenti nella leadership di ICE
Come parte di questa svolta, Kenneth Genalo, responsabile della divisione Enforcement and Removal Operations (ERO) di ICE, incaricata di arresti ed espulsioni, ha lasciato il suo incarico. L’agenzia ha dichiarato che Genalo “ha deciso di andare in pensione e continuerà a servire come dipendente governativo speciale per ICE”.
Anche Robert Hammer, direttore associato esecutivo ad interim di Homeland Security Investigations (HSI), è stato riassegnato a un “ruolo di leadership critico”. Al loro posto, i funzionari di carriera Marcos Charles e Derek Gordon guideranno rispettivamente ERO e HSI. Complessivamente, giovedì sono stati annunciati oltre sei cambi di personale in varie divisioni di ICE.
Preoccupazioni e ostacoli politici
Il cambio di rotta avviene in un contesto di crescente preoccupazione pubblica per la criminalità legata ai migranti e il timore che il secondo mandato di Trump non sia sufficiente per riparare i danni causati dalle politiche migratorie dal 2021. L’opposizione di giudici progressisti rende il processo di espulsione molto più complesso rispetto all’apertura indiscriminata delle frontiere.
I progressisti stanno facendo tutto il possibile per mantenere una presenza massiccia di migranti irregolari, con l’obiettivo a lungo termine di trasformare molti di loro in cittadini con diritto di voto attraverso un‘amnistia di massa, una mossa che potrebbe consolidare il loro potere elettorale.
Con questa nuova strategia, l’amministrazione Trump cerca di affrontare una delle questioni più controverse degli ultimi anni. Tuttavia, la sfida rimane enorme, non solo per la scala del problema, ma anche per le resistenze politiche e giudiziarie che ostacolano il processo di espulsione. Riuscirà questa nuova leadership a invertire la rotta? Solo il tempo lo dirà.
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