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Economia

Trump riaccende il carbone: via libera all’espansione della miniera Bull Mountains

L’amministrazione Trump approva l’espansione della miniera di carbone Bull Mountains, sbloccando 60 milioni di tonnellate per Giappone e Corea del Sud. Una mossa strategica per l’energia USA e la geopolitica nell’Indo-Pacifico.

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Con una mossa che fonde la ripresa interna con la strategia internazionale, l’amministrazione Trump ha dato il via libera all’espansione della miniera di carbone Bull Mountains nel Montana, sbloccando quasi 60 milioni di tonnellate di carbone destinate a importanti alleati degli Stati Uniti come il Giappone e la Corea del Sud.

L’approvazione, annunciata venerdì dal Dipartimento degli Interni, rientra nella direttiva nazionale sull’emergenza energetica del presidente Trump e segna un audace ritorno al carbone come pilastro della politica energetica statunitense e della leva finanziaria estera. L’espansione della miniera, guidata da Signal Peak Energy, dovrebbe prolungarne la vita fino a nove anni e iniettare oltre 1 miliardo di dollari nelle economie locali e statali.

“Questo è ciò che significa leadership energetica”, ha affermato il segretario degli Interni Doug Burgum, aggiungendo che la mossa sostiene sia l’occupazione americana che la sicurezza energetica dell’Indo-Pacifico. Il momento è strategico: le importazioni di greggio del Giappone sono in calo a causa delle pressioni sul settore della raffinazione, mentre la Corea del Sud sta perseguendo con determinazione la diversificazione energetica.

La Miniera Bull Mountain

Durante il secondo mandato di Trump, l’industria del carbone è passata da elemento politico secondario a risorsa geopolitica. Fin dal primo giorno, il Presidente ha dichiarato guerra a quello che definisce estremismo ambientale, promuovendo ordini esecutivi per fermare la chiusura delle centrali a carbone, accelerare la costruzione di nuove strutture e riaprire gli impianti chiusi.

E mentre i critici si concentrano sul costo ambientale del carbone, l’amministrazione si concentra sull’affidabilità della rete elettrica e sulla politica estera. Il Giappone e la Corea del Sud, nazioni che importano oltre l’80% della loro energia, sono considerati fronti critici nella battaglia per il dominio energetico globale.

La mossa delle Bull Mountains è anche un avvertimento alla Cina, la cui crescita alimentata dal carbone ha superato di gran lunga la capacità occidentale per anni. Posizionando le esportazioni di carbone degli Stati Uniti come strumento economico e leva diplomatica, l’amministrazione Trump sta segnalando che non cederà la mappa energetica dell’Indo-Pacifico senza combattere.

Il carbone, dato da tempo per spacciato, potrebbe essere la storia di ritorno più sorprendente degli Stati Uniti.


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