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Trump concede la grazia a Renzi… ma non è quello che pensate

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Ultimi sgoccioli della presidenza Trump, con un discorso di addio piuttosto ben fatto e conciliante, dove si afferma, da un lato, che il movimento “MAGA” è solo gli inizi, dall’altro si augura a Biden di riuscire a mantenere l’America “Sicura e Prospera”, come sotto la sua presidenza. Trump è scut per l’ultima volta dalla Casa Bianca, ma solo dopo aver firmato l’ultima ondata di decreti di Grazia e di Conversione della pena.

L’ultimo atto è stata la concessione della grazia a 73 personaggi e la conversione della pena ad altri 70. Purtroppo fra i graziati non c’è Julian Assage, ma c’è Steve Bannon, che quindi esce dalla scena dell’indagine che lo coinvolgeva per una strana iniziativa “Costruiamo il muro”. Viene graziato anche per James Broidy, un importante raccoglitore di fondi per i democratici.

Commutazione della pena per Sholam Weiss, che era stato condannato alla più lunga condanna per un colletto bianco accusato per frode, 835 anni di carcere. Grazia anche per Rick Renzi, un ex deputato dell’Arizona accusato di corruzione, riciclaggio di denaro e altre accuse, che ha sacrificato la propria assicurazione privata per finanziare Trump. Anche Aviem Sella, una spia israeliana catturata negli USA, è stata graziata su richiesta del primo ministro Netanyau.

Comunque Trump è  stato piuttosto contenuto nel numero di provvedimenti di grazia e conversione concessi, come si può vedere dal seguente grafico che parte dagli anni 30:

Nell’ottocento Thomas Jefferson giunse  concedere molte grazie a persona accusate d’insurrezione e Gerald Ford concesse la grazi a Richard Nixon, nonostante questi non fosse ufficialmente sotto accusa. In generale tutti i presidenti hanno graziato anche amici propri, o del partito, che avessero fatto dei grossi pasticci.


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