Economia
Trump cancellerà le sovvenzioni ad auto elettrica e rete di ricarica, ma non alle materie prime strategiche
L’amministrazione Trump cancellerà gli aiuti alle auto elettriche e alle reti di ricarica, ma li manterrà per l’approvvigionamento di materie prime strategiche per le batterie. Inoltre riporterà gli standard per le emissioni delle auto al 2019, impedendo alla California di fissarne di più stringenti
Secondo un documento strategic, la squadra del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump sta pianificando un cambiamento radicale nella mobilità elettrica. Secondo un modello di strategia per l’industria automobilistica elaborato dal team di transizione, a cui l’agenzia di stampa Reuters ha avuto accesso, non solo verranno cancellati gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche, ma verranno anche ritirati i finanziamenti per lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica e verranno invece investiti nella produzione di materiali per batterie.
Le batterie, i materiali per batterie e altri componenti sono “importanti per la produzione della difesa”, mentre le auto elettriche e le stazioni di ricarica non lo sono, si legge nel documento. Il team raccomanda inoltre di imporre tariffe su batterie e materiali per batterie in tutto il mondo per motivi di sicurezza nazionale e di negoziare poi esenzioni individuali con gli alleati.
In passato, il Dipartimento della Difesa statunitense aveva sottolineato le vulnerabilità strategiche degli Stati Uniti causate dal dominio della Cina nell’estrazione e nella lavorazione di materiali come grafite, litio e terre rare. “Fonti sicure di minerali e materiali critici” sono ‘fondamentali per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti’, secondo un rapporto governativo pubblicato nel 2021. Quindi si dà più peso alla fornitura di materie prime piuttosto che ad incentivarne l’uso in modo incontrollato.
Le proposte, finora sconosciute, arrivano in un momento in cui la transizione verso la mobilità elettrica negli Stati Uniti è in fase di stallo, mentre l’industria cinese delle auto elettriche, pesantemente sovvenzionata, continua a crescere grazie anche a una catena di fornitura di batterie affidabile.
Si tratta di un chiaro allontanamento dalla politica dell’amministrazione del presidente Joe Biden, che ha introdotto incentivi fiscali per l’acquisto di auto elettriche e ha stanziato circa 7,5 miliardi di dollari per lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica, ottenendo, in realtà, ben poco, se non nulla.
La nuova strategia metterebbe sotto pressione le case automobilistiche come General Motors e Hyundai, che hanno lanciato nuovi modelli di e-car sul mercato statunitense. Nello stesso tempo però porrebbe le basi per una maggiore disponibilità delle materie prime necessarie allo sviluppo dell’elettrico. Invece di forzare butalmente il mercato, gli si forniscono le materie prime per uno sviluppo ordinato e graduale.
Regolamenti meno severi sulle emissioni
Karoline Leavitt, portavoce del team di transizione di Trump, ha dichiarato che gli elettori hanno dato a Trump il mandato di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, tra cui la fine degli attacchi governativi alle auto a benzina. “Quando entrerà in carica, il presidente Trump sosterrà l’industria automobilistica e farà spazio sia alle auto a benzina che ai veicoli elettrici”.
Nel documento strategico, il team propone di reimpostare le normative sulle emissioni dei motori a combustione al livello del 2019. Ciò significherebbe un aumento medio delle emissioni di circa il 25% per chilometro rispetto ai limiti previsti per il 2025. Si raccomanda inoltre di impedire alla California di fissare propri standard di emissione più severi per i veicoli, obbligandola ad adeguarsi agli standard federali.
Lo Stato americano ha chiesto all’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA) una deroga per introdurre norme più severe a partire dal 2026 e per imporre che tutti i veicoli siano elettrici, ibridi plug-in o a idrogeno entro il 2035. L’EPA dell’amministrazione Biden non ha ancora approvato la richiesta della California.
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